Tajani chiarisce: la politica estera è di Palazzo Chigi e Farnesina
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Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha ribadito con fermezza che la politica estera italiana è un ambito riservato al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri, rappresentando così le posizioni ufficiali del governo. «Se un ministro vuole parlare con esponenti politici di altri paesi, è legittimo, ma la linea politica la definiscono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri», ha dichiarato Tajani a margine dell’evento La riforma della giustizia organizzato da Forza Italia al teatro Politeama di Palermo.
Il riferimento, seppur indiretto, sembra rivolto a Matteo Salvini, leader della Lega, il cui recente attivismo diplomatico – come la telefonata con il senatore americano JD Vance e l’interesse per un viaggio negli Stati Uniti – ha sollevato non poche perplessità. Un’iniziativa che, secondo alcune fonti, avrebbe creato tensioni con la premier Giorgia Meloni, già impegnata a definire una visita oltreoceano per discutere con l’ex presidente Donald Trump questioni come i dazi commerciali.
Tajani, senza alzare i toni ma con determinazione, ha sottolineato il ruolo centrale di Forza Italia come forza europeista, affermando che il partito «è stato, è e sarà sempre europeista». In un momento in cui le divisioni nella maggioranza sulla politica estera e sull’approccio all’Unione Europea sono evidenti, il ministro ha tenuto a precisare che, in caso di tentazioni contrarie, Forza Italia non vi prenderebbe parte. «Siamo leali, ma sui nostri principi non ci sono cedimenti», ha aggiunto, delineando una linea netta rispetto a possibili divergenze interne al governo.
Intanto, la cosiddetta “diplomazia parallela” di Salvini continua a far discutere. Un esempio è il recente post su X di Andrea Stroppa, stretto collaboratore di Elon Musk in Italia, che ha alimentato speculazioni. Il messaggio, pubblicato durante il volo di Meloni da Bruxelles a Bologna, recitava semplicemente «Giornata interessante», lasciando intendere sviluppi non chiariti. L’attività sui social di Stroppa, da settimane sotto osservazione da parte di Palazzo Chigi, sembra essere solo l’ultimo tassello di un quadro più ampio, in cui le iniziative personali rischiano di creare frizioni non solo all’interno dell’esecutivo, ma anche nei rapporti con l’Unione Europea.