Ue, i Socialisti contro il Ppe: no alla revisione nel 2025 dello stop alle auto termiche
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Da Bruxelles arriva una doccia gelata alle speranze di rivedere le politiche green sull'automotive e, nonostante la crisi del settore dovuta anche a decisioni politiche errate, Roxana Minzatu, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, chiude alla possibilità di una revisione anticipata del regolamento che fermerà nel 2035 la produzione dei motori endotermici. Rispondendo a un'interrogazione parlamentare in materia, la Minzatu (appartenente al gruppo socialista) ha sostenuto che il regolamento Ue «crea certezza per produttori, fornitori e investitori, con un lasso di tempo sufficiente per pianificare una transizione equa» aggiungendo che «richiede alla Commissione di preparare una relazione sui progressi compiuti entro il 2025. (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
Roxana Minzatu, la vicepresidente esecutica della Commissione europea responsabile per Competenze e lavoro qualificato, chiude le porte alle richieste degli Stati membri di tornare in anticipo sulle scelte compiute nella scorsa legislatura. (EuNews)
previste dall'Unione per le auto vendute nei 29 Paesi (Ue + Norvegia e Islanda). Lo evidenziano i dati appena pubblicati dall'European Environment Agency (Eea) e che si riferiscono al 2022, cioè l'ultimo anno disponibile dopo la raccolta e l'elaborazione dei dati che corrispondono a più di dieci milioni di veicoli in circolazione nell'area considerata. (Il Messaggero - Motori)
La vicepresidente esecutiva Roxana Minzatu ha chiarito che il regolamento che vieterà la produzione di auto e furgoni con motori tradizionali dal 2035 sarà riesaminato nel 2026, sulla base di una relazione sui progressi da preparare entro il 2025. (Tom's Hardware Italia)
Lo chiarisce la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Roxana Minzatu, rispondendo a un’interrogazione parlamentare in materia. Il regolamento che mette al bando la produzione di automobili e furgoni con motori tradizionali a partire dal 2035 si farà nel 2026. (Corriere della Sera)
Era sin troppo facile da prevedere l’ennesima collisione del governo italiano contro lo scoglio rappresentato da un’Unione Europea che sembra considerare il nostro Paese alla stregua di un partner minore. (ClubAlfa.it)
Quando uno dei due pilastri si incrina, l’intera struttura rischia di crollare. Si immagini un ponte: da un lato si trova l’industria siderurgica, dall’altro l’automotive. (Industria Italiana)