«No a Fitto vicepresidente». Il muro dei socialisti francesi
Continuano i segnali da parte dei socialisti al Parlamento europeo di un’impossibilità a sostenere Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione europea nell’audizione parlamentare che si terrà martedì prossimo, anche se la delegazione del Pd è a favore. Il leader dei socialisti francesi Rafaël Glucksmann lunedì scorso, in occasione dell’inizio delle audizioni dei commissari designati aveva scritto su X che «per noi è chiaro: nessuna vicepresidenza per l’estrema destra italiana». (Corriere della Sera)
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nel regolamento del Parlamento europeo. Dal momento che la Commissione Ue deve ottenere (Pagella Politica)
I socialisti francesi contro la vicepresidenza esecutiva a Raffaele Fitto. Ma in realtà, l’ex ministro italiano rischia di più per le divisioni dei Popolari. (L'HuffPost)
Per tutti quanti, l’endorsement è arrivato con il voto compatto di popolari, socialisti, liberali e verdi. Con i quattro promossi nella giornata di ieri (7 novembre) – Marta Kos, Wopke Hoekstra, Piotr Serafin e Valdis Dombrovskis -, hanno ottenuto il via libera 19 dei 20 candidati scrutinati dall’Eurocamera. (EuNews)
E’ così che il commissario Fitto intende tutelare l’interesse dell’Italia in Europa?”, ha tuonato il M5s, dimenticando (come spesso accade a Roma) che il commissario italiano deve lavorare per l’Ue e non tutelare gli interessi dell’Italia, verso la quale al massimo può avere una “sensibilità” maggiore dei suoi colleghi. (Agenzia askanews)
Ecr non ha votato Von der Leyen, per questo i socialisti europei diranno no a Raffaele Fitto (foto a destra). Ma cosa c'è dietro il muro di Glucksmann? Il socialista d'oltralpe, evidentemente condizionato anche dai riflessi di politica interna francese, torna su una tesi che sembrava ormai superata, e dice che Fitto non potrebbe ricoprire il ruolo di vicepresidente della commissione perché l'alleanza che ha sostenuto von der Leyen nel luglio scorso non includeva i conservatori di Ecr e «quindi non c'è motivo di dargli una vicepresidenza». (il Giornale)
Tre ore di audizioni per ogni commissario europeo. È iniziata una fase cruciale per la composizione della nuova commissione von der Leyen, quella in cui ciascun commissario designato dai singoli Stati, dopo aver ricevuto il portafogli dalla presidente (i Trattati attribuiscono a lei il potere di attribuire e disegnare i portafogli), risponde alle domande, scritte e orali, dei parlamentari europei delle commissioni competenti. (Policy Maker)