L'Iran: non manderemo soldati o volontari contro Israele

L'Iran non manderà soldati o volontari a combattere contro Israele, nemmeno dopo l'uccisione del leader della milizia filo-iraniana Hezbollah, Hassan Nasrallah, da parte dello Stato ebraico. A dichiararlo ufficialmente è stato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, in conferenza stampa: "I governi di Libano e Palestina hanno la capacità e la forza di difendersi dall'aggressione del regime sionista, e non c'è bisogno di inviare forze extra o volontari della Repubblica Islamica dell'Iran". (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nel raid sono morti anche un comandante dell'unità dei missili di precisione, il suo vice, e altri comandanti dell'unità responsabile del lancio di missili nel centro di Israele la scorsa settimana, aggiunge l'Idf che ha colpito anche le riserve di missili di Hezbollah. (Tiscali Notizie)

Il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha parlato per la prima volta dopo l'uccisione del segretario generale del movimento sciita libanese, Hassan Nasrallah, morto nel massiccio raid israeliano di venerdì scorso sulla periferia sud di Beirut. (Corriere TV)

Come scrive il quotidiano finanziario americano, le forze speciali di Tel Aviv, negli ultimi mesi, hanno portato a termine una serie di incursioni all’interno dei tunnel di Hezbollah per colpire i membri del partito, le loro riserve di armi e, di conseguenza, cercare di indebolirli. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo la fine di Nasrallah cosa faranno Israele e Iran?

Senza dubbio, per Israele e per buona parte dell’Occidente, inteso come omogeneità culturale più che come entità geografica, è una organizzazione terroristica. Non è immediato definire cosa sia e chi rappresenti Hezbollah. (L'Opinione delle Libertà)

La diretta sulla guerra in Medio Oriente con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, il corrispondente da Israele Davide Frattini, l’esperto militare Guido Olimpio, l’inviata in Libano Marta Serafini. (Corriere TV)