Conte ha una gran fifa, l'irrazionale banana di Cattelan e Netanyahu: quindi, oggi…

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Giuseppe Conte minaccia di lasciare il M5S qualora l'Assemblea Costituente dovesse decidere di mettere in discussione il “campo progressista” in cui il leader ha portato gli ex grillini. Per carità: in fondo dimostra un minimo di coerenza. Ma dichiararlo così a pochi giorni dal voto sa più di intimidazione verso gli iscritti che di spirito democratico. È come se dicesse: o accettate quello che voglio io, oppure me ne vado e resterete nei guai. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Delle tre edizioni di “Comedian”, la più famosa tra le opere recenti di Maurizio Cattelan, si parlò molto nel 2019, quando la banana attaccata al muro con lo scotch venne esposta per la prima volta ad Art Basel Miami al prezzo di 120 mila dollari e un artista decisamente meno famoso, tale David Datuna, pensò bene di mangiarsela (durante la sua performance “Hungry Artist”): anche noi avevamo detto la nostra in questo articolo dal titolo “Maurizio Cattelan irride il qualunquismo di chi guarda le sue opere”. (Rivista Studio)

Valore moltiplicato oltre 50 volte Ultim'ora news 21 novembre ore 14 (Milano Finanza)

L'imprenditore cinese Justin Sun, fondatore della piattaforma di criptovalute "Tron", ha acquistato una delle più chiacchierate opere dell'arte contemporanea. Comedian, l'iconica banana "appiccicata al muro" di Maurizio Cattelan è stata battuta all'asta di Sotheby's per 6,2 milioni di dollari. (L'HuffPost)

La banana di Cattelan venduta per 6 milioni, la reazione di Sgarbi

Qualcuno ha citato la banana di Cattelan? Le opere più costose vendute da Sotheby’s Tutti sanno che Maurizio Cattelan ha visto venduta la sua banana affissa al muro per poco più di 6 milioni di dollari. (QuiFinanza)

Ormai hanno vinto anche alle elezioni i supermiliardari che non si sa come hanno fatto i soldi o forse sì, tipo Trump, e subito si sono presi il ricco dei ricchi, quello che chiamandosi Musk può aiutare i poveri a restare più poveri ma contenti. (la Repubblica)

"L'opera d'arte non è più un bene rifugio ma un bene di fuga. Non è più una cosa che si rivaluta come un immobile ma una cosa che appartiene al nostro pensiero" (Adnkronos)