Beko annuncia 1.935 licenziamenti in Italia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La multinazionale Beko, nata dall'acquisizione di Whirlpool Europa da parte dell'azienda turca Arcelik, ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede 1.935 esuberi a livello nazionale. La decisione, comunicata durante un incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha suscitato preoccupazione tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali. La società ha confermato la chiusura degli stabilimenti di Siena e Comunanza (Ascoli Piceno) entro il 2025, giustificando tale scelta con la perdita di competitività e le perdite operative accumulate negli ultimi cinque anni, nonostante gli investimenti significativi nella categoria dei congelatori orizzontali.
Il piano industriale di Beko prevede inoltre il ridimensionamento della fabbrica di Cassinetta e la chiusura del centro di ricerca e sviluppo di Fabriano, con tagli in tutti i siti e gli uffici italiani. In totale, i licenziamenti interesseranno 1.935 lavoratori su 4.440 occupati. Durante l'incontro, il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha espresso la sua ferma opposizione alla decisione di Beko, dichiarando che raddoppierà gli sforzi per salvaguardare il futuro dei lavoratori dello stabilimento di Siena.
La multinazionale ha assicurato la continuità lavorativa degli stabilimenti di Siena e Comunanza solo fino al 2025, mentre per il sito di Siena ha avviato la ricerca di partner per un processo di reindustrializzazione. Tuttavia, la chiusura delle fabbriche e i licenziamenti previsti hanno sollevato forti preoccupazioni tra i lavoratori e le loro famiglie, che temono per il loro futuro occupazionale.
La decisione di Beko di ridurre drasticamente la sua presenza in Italia rappresenta un duro colpo per l'industria manifatturiera del paese, già provata da anni di crisi economica e ristrutturazioni aziendali.