Partite IVA, concordato preventivo o accertamento fiscale ridotto?

Se anche tu rientri tra i 2,7 milioni di italiani che hanno una partita Iva, allora ti sarai chiesta se valga la pena prendere in considerazione un nuovo strumento, introdotto dal Governo, in tema di fisco. Si tratta del Concordato Preventivo Biennale, che in realtà esisteva già, ma che è stato esteso in via sperimentale a chi rientra nel regime forfettario. Di cosa si tratta e quando conviene? Ne abbiamo parlato con Gianluca Massini Rosati, esperto in materia e presidente di Allcore spa. (Donna Moderna)

Su altri media

Professionisti e imprese saranno presto ascoltati circa le proposte di modifica al concordato preventivo. Tra le proposte flat tax incrementale, controlli analitici e altro. Vediamo più nello specifico cosa potrebbe cambiare e come (Brocardi.it)

Condizione necessaria nel sintetico – in entrambe le due ipotesi – è che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno 1/5 quello dichiarato (comma 6, dell’articolo 38, D.P.R. 600/1973). L’articolo 22, D. (Euroconference NEWS)

Per questi contribuenti è ora possibile compilare il quadro LM del modello direttamente tramite il servizio “RedditiOnline” oppure tramite l’applicativo della dichiarazione precompilata per definire il proprio reddito 2024 e valutare se aderire all’istituto, introdotto al fine di favorire l’adempimento spontaneo agli obblighi dichiarativi”. (Confesercenti Nazionale)

Forfettari, concordato al via: in arrivo le proposte del Fisco

A partire dal 15 luglio – con il rilascio del software da parte di Sogei – anche le partite Iva in regime forfettario possono cominciare a calcolare e valutare la proposta del Fisco per aderire al concordato preventivo biennale. (BibLus)

È ora possibile accedere alla proposta tramite RedditiOnline o tramite la dichiarazione precompilata. Concordato preventivo biennale al via per i contribuenti forfettari. (Tuttosport)

L’operazione del concordato preventivo parte ufficialmente anche per i forfettari. E mentre il decreto correttivo alla riforma fiscale ritocca procedure e modalità di calcolo, restano sul tavolo le richieste degli ordini professionali di prevedere ulteriori vantaggi per chi aderisce al patto fiscale, in primis sul fronte dei controlli. (Il Sole 24 ORE)