Cartello contro Segre in corteo pro Pal di Milano, procura indaga per odio razziale
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(Adnkronos) – Prime denunce in procura a Milano dopo i cartelli comparsi sabato scorso nel corteo pro Palestina che è sfilato in centro a Milano e che mostrava l’immagine della senatrice a vita Liliana Segre, del ministro Guido Crosetto e di altri noti esponenti definiti “agenti sionisti”. La procura si appresta ad aprire un fascicolo con l’ipotesi di reato di “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”. (CremonaOggi)
Ne parlano anche altre fonti
Vorrei chiedere al ministro Matteo Piantedosi di revocare il divieto della manifestazione degli antisemiti in lutto che a Milano hanno salutato con un minuto di silenzio la morte di uno dei loro capi, il leader Hassan Nasrallah e che a Roma vorrebbero festeggiare il pogrom antiebraico del 7 ottobre. (L'HuffPost)
Di Fabio Massa Torniamo ancora una volta sugli insulti a Liliana Segre. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
La senatrice a vita è nel mirino e Edith Bruck, quasi coetanea di Segre, 93 anni contro 94, reduce anche lei dai campi di sterminio, non si dà pace. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Poi il cuoco è entrato nei Carc filopalestinesi (e questo è legittimo) e gli ha preso questa fissa di sterminare gli ebrei, di colpire i giornalisti - «devono temere per l’incolumità dei loro figli» - e, a Milano, l’altra sera, di «segnalare i muri delle case dove vivono gli agenti sionisti» (e questo è meno legittimo: sono gesti tipici dei nazisti e delle Brigate Rosse). (Liberoquotidiano.it)
Tutto questo sembrava insufficiente per Gabriele Rubini, ex cuoco televisivo noto come Chef Rubio. E ancora: incitare alla violenza, diffondere slogan antisionisti se non direttamente antisemiti. (il Giornale)
“Ragazzi, volete sapere qual è stata la mia reazione quando ho saputo del bombardamento di Israele nei confronti del quartier generale di Hezbollah a Beirut e della morte del signor Nasrallah più volte evocato, devo dire, da Parenzo nei giorni precedenti? La mia reazione è stata che ho goduto come un pazzo”. (Nicola Porro)