Generali, dai fondi più voti a Philippe Donnet. I Benetton verso l’astensione
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Si avvicina il momento decisivo per la governance di Generali, con il mercato che sembra orientato a confermare Philippe Donnet per il quarto mandato da amministratore delegato. La lista sostenuta da Mediobanca, che propone il tandem Donnet-Sironi, avrebbe già raccolto più del 30% del capitale, una soglia considerata cruciale per il successo. Non mancano, tuttavia, elementi di incertezza, a partire dalla posizione della famiglia Benetton, che sembra propendere per l’astensione, distanziandosi così dalla linea di Mediobanca.
L’assemblea, convocata per le 9 al Generali Convention Center di Trieste, registra un’affluenza record di azionisti, segno dell’interesse suscitato dalla contesa. Il gruppo assicurativo detiene il 47% della struttura che ospita l’evento, mentre illycaffè e Bcc Venezia Giulia figurano tra gli altri soci di rilievo. La posta in gioco è alta, perché Generali non è solo un colosso finanziario, ma un simbolo della storia economica italiana. Enrico Cuccia, che la considerava la «pupilla dell’occhio» di Mediobanca, ne aveva fatto un pilastro del sistema.
Intanto, Francesco Gaetano Caltagirone, allineato con le direttive di Palazzo Chigi, punta a conquistare sei seggi su tredici nel cda, in un’operazione che rientra in una più ampia strategia governativa per ridisegnare gli equilibri del settore. La sua lista ha ricevuto il sostegno a sorpresa di Unicredit, mentre Andrea Orcel, pur formalmente legato a Mediobanca, sembra muoversi con una certa autonomia.