Decreto ZES Unica 2024: Finanza.tech a supporto delle PMI
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Decreto ZES Unica 2024, agevolazioni fiscali per imprese del Mezzogiorno: Finanza.tech supporta l’accesso ai fondi con servizi innovativi e un calcolatore gratuito per stimare il credito d’imposta. Il Decreto ZES Unica 2024 rappresenta una fondamentale opportunità per le imprese operanti nelle Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 117 del 21 maggio 2024, il decreto introduce agevolazioni fiscali significative per stimolare gli investimenti in queste aree. (PMI.it)
Su altri media
Incontro organizzato da Confindustria con la direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate e l’Ordine dei commercialisti etneo per fornire risposte alle aziende (Quotidiano di Sicilia)
Nuovo credito d’imposta per investimenti fino al 15 novembre 2024. Dubbi sulla tassazione del credito d’imposta. (MySolution)
Le imprese che investono o hanno già investito quest’anno in beni strumentali per strutture produttive in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo potranno richiedere il credito d’imposta secondo la procedura messa a punto dall’Agenzia delle Entrate. (Sky Tg24 )
Dal 12 giugno al 12 luglio 2024, le imprese che investono nelle regioni del Mezzogiorno avranno la possibilità di presentare domanda per accedere al credito d’imposta previsto tra le agevolazioni della Zes Unica. (ROMA on line)
Le Zone Economiche Speciali (Zes), ai sensi del D.L. 20 giugno 2017, n. 91, sono zone geograficamente identificate, da istituire su aree che presentino un nesso economico funzionale, al fine di creare condizioni strutturali per lo sviluppo del Mezzogiorno, favorire l’impianto di nuove imprese e l’implementazione di quelle già esistenti, attrarre investimenti, promuovere l’occupazione, favorire la semplificazione amministrativa e burocratica, offrire incentivi e sgravi fiscali e realizzare interventi infrastrutturali per promuovere lo sviluppo. (Taranto Buonasera)
Le spese sono agevolate sulla base delle regole e delle percentuali fissate dall’Unione Europea. Tuttavia, solo una volta che l’Agenzia delle entrate avrà ricevuto tutte le domande potrà verificare se le risorse a disposizione sono sufficienti a coprire le richieste. (InvestireOggi.it)