Fondazione Cecchettin, Valditara lega violenza sulle donne a immigrazione: è bufera
La sorella di Giulia, Elena: "Lei uccisa da un ragazzo bianco, italiano e 'per bene'" Un sogno nato da una tragedia. Un fiore di speranza che sboccia a un anno dalla notizia più brutta. Il 18 novembre del 2023 il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. A lei è stata intitolata la Fondazione Cecchettin, presentata lunedì alla Camera alla presenza di Gino, il padre della giovane studentessa diventata simbolo della lotta alla violenza sulle donne. (LAPRESSE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il primo, come molti osservatori hanno notato, riguarda l’iper-semplificazione del discorso - che, ad esempio, ha omesso di riportare dati, o di ricordare come i fe… (La Stampa)
Dopo le parole del ministro Valditara ("Occorre non far finta di non vedere che l'incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale") in occasione della presentazione della Fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, che hanno scatenato le polemiche, è arrivata la risposta di papà Gino. (Sky Tg24 )
Una cosa sono i titoli di certa stampa, un'altra le parole che il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha pronunciato realmente in occasione della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin: «Abbiamo di fronte due strade: una concreta, ispirata ai valori costituzionali. (il Giornale)
Difficile dare torto al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a proposito del delitto di Giulia Cecchettin. (La Verità)
ROMA — «Il patriarcato non esiste più». E il fenomeno della violenza sessuale «in qualche modo discende da una immigrazione illegale». (la Repubblica)
«La visione ideologica vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato. Ma come fenomeno giuridico è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia la famiglia fondata sulla eguaglianza». (Avvenire)