Berlinguer, il cinema gli vuole ancora bene. Debutta il film con Germano

Berlinguer, il cinema gli vuole ancora bene. Debutta il film con Germano
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Torna il profilo di Enrico. Sarà “Berlinguer. La grande ambizione” di Andrea Segre il film inaugurale, oggi 16 ottobre, della Festa del Cinema di Roma diretta da Paola Malanga e da poco presieduta dal barese Salvo Nastasi. La locandina mostra il segretario comunista di spalle mentre parla al «suo» popolo in una Festa dell’Unità, come in una celebre istantanea di Luigi Ghirri, il grande fotografo emiliano che tra l’altro dedicò alla Puglia il magnifico ciclo “Tra albe e tramonti”. (quotidianodipuglia.it)

Su altri media

Il cinema Made in Sardegna e l’animazione isolana tornano ad essere protagonisti della Festa del Cinema di Roma (in programma dal 16 al 27 ottobre) dando il via alle danze con “Berlinguer: la grande ambizione” di Andrea Segre, ma anche all’interno di “Alice nelle città” con altri due lungometraggi (Balentes e Anime galleggianti) e con una nuova serie futuristica (Never too late). (SardiniaPost)

Debutta domani, in concorso al RoFF19, il film di Andrea Segre che racconta il grande uomo politico italiano. La Ambizione, nei cinema dal 31 ottobre distribuito da Lucky Red. (ComingSoon.it)

Quello sull'amatissimo leader del partito comunista è il primo film-fiction incentrato sulla sua vita pubblica e privata. Dal 1973, quando a Sofia sfuggì a un attentato dei servizi bulgari, fino all'assassinio nel 1978 del presidente della democrazia cristiana Aldo Moro. (L'Unione Sarda.it)

Elio Germano, di Berlinguer e di grandi ambizioni

– “Berlinguer. Roma, 16 ott. (Agenzia askanews)

Nel cast al fianco di Elio Germano, che veste i panni del politico che ha fatto la storia del partito comunista in Italia, tra gli altri, Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Fabrizia Sacchi. (Io Donna)

Il nostro è stato un atteggiamento di profondo rispetto, un’indagine quasi da storici, poi certo io credo molto nella comunicazione inconsapevole dei nostri corpi, e la sua prossemica involontaria raccontava un senso di inadeguatezza, di fatica, di responsabilità, di mancanza di attenzione per l'esteriorità. (cinematografo.it)