Speciale guerra in Medio Oriente: 10 mappe e grafici per capire l’escalation

La guerra in Medio Oriente si allarga a macchia d’olio. L’escalation iniziata un anno fa, con l’attacco di Hamas a Israele, non si limita più ai soli territori di Israele e Gaza. Nel giro di un anno, la peggior crisi nell’area da circa mezzo secolo è arrivata a coinvolgere di fatto l’intera regione. Dopo l’attacco con missili balistici, condotto dall’Iran contro Israele il primo ottobre, si attende ora la risposta di Tel Aviv (ISPI)

Ne parlano anche altre testate

«Non dimenticheremo, non possiamo fingere che non sia mai accaduto. Il 7 ottobre Benyamin Netanyahu non ha saputo difendere Israele e dopo non ha voluto l’accordo che avrebbe riportato a casa gli ostaggi ora a Gaza». (il manifesto)

Netanyahu e il mito dei “liberatori” del Medio Oriente: tutti i fallimenti degli Stati Uniti e di Israele Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

Cara Lilli, il clamoroso attacco cibernetico portato dai servizi segreti israeliani ai danni di Hezbollah dimostra fino a che punto possono arrivare gli agenti del Mossad. (Corriere della Sera)

Ma Israele è più forte e Teheran più isolata

Caro Avvenire, la drammatica escalation in Medio Oriente ci dimostra, ancora una volta, che gli estremismi e i fondamentalismi politici, culturali e religiosi alimentano solo guerre e varie forme di violenza, senza risolvere i problemi che sono alla base dei conflitti. (Avvenire)

E siamo convinti di essere al sicuro perché quel che accade laggiù è una cosa sufficientemente lontana, con cause che poco hanno a che vedere con noi. (LA NAZIONE)

Se lo scopo di Hamas era di rompere gli equilibri regionali, oltre che incutere terrore e lasciare una traccia di barbarie inaudita, il Movimento della resistenza islamica li ha conseguiti entrambi. La traccia terroristica è indelebile. (La Stampa)