L'Italia chiede industria, competitività o digitale. Ma Ursula Von der Leyen vuole garanzie

Approfondimenti:
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“Fino al 18 luglio non succede niente", confidano dal Governo. Non che i contatti dietro le quinte non proseguano serrati. Ursula Von der Leyen ha fatto sapere che gestisce in prima persona la distribuzione delle deleghe e i rapporti coi governi. Compreso quello italiano di Giorgia Meloni. La cui astensione sul pacchetto di nomine deciso dal Consiglio dei giorni scorsi rappresenta lo scoglio maggiore per la presidente ricandidata. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Per quanto riguarda Von der Leyen è passata dalla transizione verde a quella verde militare. Noi non la sosterremo, non sosteniamo chi dice di voler spendere 500 miliardi in armi". (Civonline)

Le news su Dagospia, Meloni, Mattarella, Tronchetti Provera e non solo Che cosa si dice e che cosa non si dice su Dagospia, Meloni, Mattarella, Tronchetti Provera e non solo. Pillole di rassegna stampa (Start Magazine)

Nomine Ue, Meloni prova ad entrare nel fortino di Bruxelles tra tedeschi e francesi mentre Tajani vira a sinistra

Ed evitiamo per una volta di ridere del folklore di certi obblighi: il diametro minimo delle zucchine, la rivoluzione dei tappi di plastica da tenere incollati alle bottigliette. La questione dell'appartenenza partitica e delle relative alleanze sparisce dinanzi all'evidenza di un bene più grande. (Il Giornale d'Italia)

Il mandato degli elettori comunitari è stato chiaro: il Ppe si conferma primo raggruppamento politico, seguito a ruota dai Socialisti. Negli studi televisivi italiani sta ancora tenendo banco la questione delle nomine dei vertiti dell'Unione europea. (Liberoquotidiano.it)