Monreale, venti colpi di pistola e tre morti: indagato un 19enne dello Zen

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INTERNO

Davanti al locale "365", a pochi passi dal duomo di Monreale, nella notte tra ieri e oggi si è consumata una sparatoria che ha lasciato sul posto tre giovani vittime e due feriti, tra cui un sedicenne. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, stanno ricostruendo la dinamica di quella che appare come una lite degenerata in tragedia, con una ventina di colpi esplosi in pochi attimi. Due ragazzi palermitani, entrambi ventenni e residenti nel quartiere Zen, sono stati portati in caserma per essere interrogati. Uno di loro, un 19enne, è considerato il principale sospettato per il triplice omicidio.

Le prime ricostruzioni indicano che tutto sarebbe nato da una banale provocazione. Un gruppo di giovani palermitani, giunti a Monreale in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono, avrebbero incrociato alcuni coetanei del posto. La scintilla scoccata dopo un commento sul modo di guidare i motorini – «Ma come cavolo guidate?» – avrebbe innescato prima uno scambio di insulti, poi una rissa con pugni, sedie e tavolini lanciati. È a quel punto che, secondo i testimoni, qualcuno avrebbe estratto una pistola, sparando ripetutamente nel gruppo.

Tra le vittime c’è Andrea Miceli, attaccante della Real Pioppo, squadra di Terza Categoria, che secondo quanto raccontato da chi era presente avrebbe tentato di raggiungere il cugino, Salvatore Turdo, prima di essere colpito a morte. Entrambi sono morti sul colpo, insieme a un terzo giovane la cui identità non è ancora stata resa nota. I soccorsi, giunti pochi minuti dopo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.