Venezuela. L’unica verità è la realtà

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L’opposizione venezuelana può fare tutto il rumore che vuole in termini di terrorismo mediatico, ma sa che non sarà sufficiente per cercare – ancora una volta in 35 anni – di mettere in ginocchio il chavismo. Si capisce che, oltre a contare sull’appoggio internazionale delle forze di coalizione della destra e dell’imperialismo in ogni occasione, l’errore di calcolo si manifesta sempre nel fatto che il fattore principale per garantire il successo della battaglia elettorale viene meno: non hanno l’appoggio del popolo. (Contropiano)

La notizia riportata su altri media

"La Corte elettorale brasiliana non ammette che, in Patria o all'estero, attraverso dichiarazioni o atti irrispettosi dell'equità del processo elettorale, si squalifichino con menzogne ;;la serietà e l'integrità delle elezioni e delle urne per il voto elettronico in Brasile", si legge in una nota del Tse. (Il Messaggero Veneto)

Il 28 luglio i venezuelani votano per eleggere il presidente. Gli undici anni di regime autoritario di Maduro hanno avuto gravi ripercussioni sull’economia del paese e sulla tutela dei diritti umani. Ma non è detto che sia arrivata l’ora del cambiamento. (Lavoce.info)

È una lotta esistenziale e spirituale. Domani si vota in Venezuela e l’opposizione al regime chavista potrebbe vincere perché, come ha spiegato la sua leader più conosciuta, Maria Corina Machado, «c’è un’energia senza precedenti per il cambiamento. (Tempi.it)

Chavismo al crocevia e peso continentale del voto venezuelano

“Domenica prossima 28 luglio, il trionfo del Venezuela sarà il trionfo del popolo. Dal voto emergerà il trionfo della stabilità e della pace, di un modello di pace. (Contropiano)

Roma, 27 lug. (Agenzia askanews)

Le elezioni presidenziali di oggi in Venezuela avranno un enorme peso politico in tutto il continente americano. Lo dimostra la grande pressione internazionale, specialmente sul governo bolivariano e sul suo candidato, Nicolás Maduro. (il manifesto)