Elezioni in Venezuela: un punto di svolta per il chavismo?

Il Venezuela si trova alla vigilia di un evento storico. Dopo un quarto di secolo di dominio del chavismo, le elezioni presidenziali di domenica 28 luglio potrebbero segnare una svolta significativa. Secondo i sondaggi, l'opposizione è in netto vantaggio rispetto al presidente uscente Nicolas Maduro, al potere dal 2013.

L'opposizione venezuelana, nonostante le sue tattiche di terrorismo mediatico, ha sempre avuto difficoltà a mettere in ginocchio il chavismo. Tuttavia, questa volta, la situazione sembra diversa. Il candidato dell'opposizione, Gonzalez Urrutia, è in vantaggio di oltre 20 punti nei sondaggi. Questo potrebbe essere il primo segnale di un cambiamento radicale nel panorama politico del paese.

Le elezioni vedranno sfidarsi il presidente in carica Maduro del Psuv e ben 13 candidati dell'opposizione. Tra questi, i più forti sembrano essere il duo Machado/Gonzalez della lista Vente Venezuela, un movimento di estrema destra con forti posizioni neoliberiste. Nonostante le sfide, Maduro ha dichiarato che è sicuro della sua vittoria.

La comunità internazionale sta vigilando sulla regolarità del voto, nonostante Caracas abbia negato l'accesso al rappresentante dell'Unione Europea. Questo è un segno della tensione altissima che si vive in Venezuela, alla vigilia delle elezioni.

Se i sondaggi si rivelassero accurati, queste elezioni potrebbero segnare l'inizio della fine del regime fondato da Hugo Chavez. Tuttavia, Maduro ha dichiarato che, in caso di sconfitta, ci sarà un "bagno di sangue". Questa affermazione ha ulteriormente aumentato la tensione nel paese, rendendo l'esito delle elezioni ancora più incerto.

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