Il Brasile non invierà più osservatori elettorali in Venezuela

Il Brasile non invierà più osservatori elettorali in Venezuela
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Il Messaggero Veneto ESTERI

In risposta alle accuse lanciate dal presidente venezuelano, Nicolas Maduro, contro il sistema elettorale brasiliano, il Supremo tribunale elettorale del Brasile (Tse) ha cancellato l'invio della missione di osservatori che avrebbe seguito le elezioni presidenziali del 28 luglio. "La Corte elettorale brasiliana non ammette che, in Patria o all'estero, attraverso dichiarazioni o atti irrispettosi dell'equità del processo elettorale, si squalifichino con menzogne ;;la serietà e l'integrità delle elezioni e delle urne per il voto elettronico in Brasile", si legge in una nota del Tse. (Il Messaggero Veneto)

Su altre testate

È una lotta esistenziale e spirituale. Per molti venezuelani è l’ultima occasione per non lasciare emigrare altri figli. (Tempi.it)

In mezzo alle incertezze alimentate dalla guerra dei sondaggi, le aspettative riposte nelle elezioni di domani in Venezuela sono altissime, da una parte e dall’altra. E la ragione è chiara: per la prima volta dal 2013, i principali partiti di destra, che nel 2018 avevano optato per boicottare le presidenziali, presentano un proprio candidato, Edmundo González Urrutia. (il manifesto)

In particolare ad essere irritata è la delegazione del capitolo italiano della Rete in difesa dell’umanità, così come lo sono altri osservatori italiani, tra cui quelli della Rete dei comunisti che in parte si sovrappone in quanto i fondatori della REDH italiana, Luciano Vasapollo e Rita Nartufi, sono nenbri anche della Rdc. (Farodiroma)

Voto spartiacque in Venezuela

Mancano ormai poche ore alle votazioni per le elezioni presidenziali venezuelane. Che vedranno sfidarsi il presidente in carica Maduro del Psuv e ben 13 candidati dell’opposizione. (Contropiano)

Il socialista vuole il tris e minaccia gli oppositori. (La Verità)

I maduristi stanno saccheggiando le nostre ricchezze che vanno dall’oro al petrolio, fino al preziosissimo coltan. Miniere illegali permettono all’Iran di estrarre materie prime fondamentali senza che il popolo venezuelano se ne possa avvantaggiare. (Corriere del Ticino)