Cosa resta di Chavez, Maduro ed ex golpisti alla battaglia finale

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il manifesto ESTERI

In mezzo alle incertezze alimentate dalla guerra dei sondaggi, le aspettative riposte nelle elezioni di domani in Venezuela sono altissime, da una parte e dall’altra. E la ragione è chiara: per la prima volta dal 2013, i principali partiti di destra, che nel 2018 avevano optato per boicottare le presidenziali, presentano un proprio candidato, Edmundo González Urrutia. Che si tratti di una terza scelta, dopo l’inabilitazione politica della golpista María Corina Machado e l’esclusione di fatto della filosofa e docente universitaria Corina Yoris, poco importa: per tutti indistintamente, dietro il candidato per caso c’è comunque lei, MariCori – così viene chiamata -, l’indiscussa trionfatrice delle discusse primarie dell’opposizione radicale, dichiarata ineleggibile per 15 anni ma ancora a piede libero, malgrado il suo sostegno al colpo di Stato del 2002 contro Hugo Chávez e alla farsa del governo ad interim di Juan Guaidó e le sue invocazioni all’intervento straniero. (il manifesto)

Su altri media

I maduristi stanno saccheggiando le nostre ricchezze che vanno dall’oro al petrolio, fino al preziosissimo coltan. Miniere illegali permettono all’Iran di estrarre materie prime fondamentali senza che il popolo venezuelano se ne possa avvantaggiare. (Corriere del Ticino)

– Il Venezuela vota il 28 luglio per le elezioni presidenziali, dal risultato tutt’altro che scontato: secondo i sondaggi l’opposizione si trova infatti per la prima volta in netto vantaggio sull’uscente Nicolas Maduro, al potere dal 2103. (Agenzia askanews)

L’esito delle elezioni che si terranno domenica 28 luglio in Venezuela è di importanza vitale per il futuro del Paese sudamericano e del suo popolo, su cui pesa la minaccia del presidente Nicolás Maduro. (L'HuffPost)

Elezioni in Venezuela: necessari impegni sui diritti umani

Il 28 luglio i venezuelani votano per eleggere il presidente. Gli undici anni di regime autoritario di Maduro hanno avuto gravi ripercussioni sull’economia del paese e sulla tutela dei diritti umani. Ma non è detto che sia arrivata l’ora del cambiamento. (Lavoce.info)

"Edmundo, presidente per tutti", è il suo slogan assieme a continui inviti alla moderazione seppur nel solco della transizione. Perché "l'avversario va rispettato come tale e non come un nemico". (il Giornale)

In vista delle elezioni presidenziali venezuelane, previste domenica 28 luglio, Amnesty International ha denunciato l’aumento della repressione che ha caratterizzato la campagna elettorale e ha lanciato l’allarme sulla situazione dei diritti umani che potrebbe svilupparsi nelle prossime settimane. (Amnesty International)