La scomunica di Viganò non finisce qui. L'effetto su presidenziali Usa e futuro Conclave (di M.A. Calabrò)

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La questione, in merito alla scomunica dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò, è quanto peserà sulle prossime elezioni presidenziali americane e dentro la Chiesa cattolica in vista del futuro Conclave. Viganò è stato, almeno a partire dal 2018, uno dei gli alleati top di Donald Trump nel mondo ecclesiastico, tanto alleato da “benedire“ in un'intervista a Steve Bannon l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. (L'HuffPost)

Su altre fonti

La sentenza è stata emessa dopo “le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II”. (Il Giornale d'Italia)

Il Dicastero per la Dottrina della Fede rileva che Carlo Maria Viganò, arcivescovo di Ulpiana, era "accusato del delitto riservato di scisma (cann. 751 e 1364 CIC; art. 2 SST). Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II". (upday IT)

L’accusa, gravissima, è quella di scisma, l’epilogo quasi scontato dopo il processo lampo la cui sentenza è stata comunicata venerdì mattina attraverso un comunicato diffuso dal Dicastero per la Dottrina della Fede. (Famiglia Cristiana)

Viganò scomunicato dal Vaticano: il Monsignore giudicato colpevole di scisma

"Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II" , si legge in una nota. (il Giornale)

L'arcivescovo è colpevole del delitto di scisma. Monsignor Carlo Maria Viganò è stato scomunicato dal Vaticano. (Il Giornale d'Italia)

«Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II», scrive la Dottrina della Fede. (Corriere Roma)