Strasburgo, il primo discorso di Julian Assange da uomo libero : “Mi sono dichiarato colpevole di giornalismo”

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“Ho scelto la libertà sull'impossibilità di ottenere giustizia”. Inizia così il primo discorso da uomo libero di Julian Assange, volato dall'Australia a Strasburgo per parlare davanti alla Commissione per gli affari legali e i diritti umani dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Un discorso pieno di amarezza e che punta il dito contro Washington . "Voglio essere totalmente chiaro. N… (la Repubblica)

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«Vedo più impunità, più segretezza, più rappresaglie per aver detto la verità, e più autocensura. È difficile non tracciare una linea tra il governo degli Stati Uniti che attraversa il Rubicone criminalizzando a livello internazionale il giornalismo e il freddo clima attuale per la libertà di espressione», ha spiegato Assange davanti alla commissione Affari giuridici e i diritti umani dell’assemblea parlamentare. (Open)

Il 53enne australiano durante il suo discorso al Consiglio d'Europa a Strasburgo: "Mi sono dichiarato colpevole di aver cercato informazioni da una fonte" (LAPRESSE)

Il fondatore di Wikileaks si recherà di persona a Strasburgo "per testimoniare davanti alla Commissione per gli affari giuridici e i diritti umani dell'Assemblea parlamentare" (Adnkronos)

Assange parla da uomo libero: «Mi sono dichiarato colpevole di giornalismo»

Dopo 14 anni di prigionia, Julian Assange ha tenuto il suo primo discorso da uomo libero al Consiglio d'Europa. Sono libero perché mi sono dichiarato colpevole, non perché il sistema abbia funzionato". (Fanpage.it)

"Vedo più impunità, più segretezza, più rappresaglie per aver detto la verità, e più Il fondatore di Wikileaks ha preso parte a un'udienza organizzata dalla commissione per gli Affari giuridici e i diritti umani sul suo caso. (Sky Tg24 )

La testimonianza di Assange è legata al rapporto preparato della socialista islandese Thorhildur Sunna Aevarsdottir, che l'assemblea discuterà e voterà domani, sulla sua detenzione e condanna e l'effetto dissuasivo e di autocensura che ha su tutti i giornalisti, gli editori e altri soggetti che riferiscono su questioni essenziali per il funzionamento di una società democratica. (Corriere del Ticino)