Copiamo la legge elettorale inglese, non quella francese

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Tempi.it ESTERI

Sulla Nuova bussola quotidiana Eugenio Capozzi scrive: «Il secondo turno delle recenti elezioni legislative francesi ha offerto lo spettacolo più emblematico del ritorno, nelle sinistre, dello schema "frontista": la temeraria sommatoria delle forze più disparate e contraddittorie motivata dalla proclamata priorità di impedire la vittoria di schieramenti di destra demonizzati come "fascisti", antidemocratici, pericolosi. (Tempi.it)

Su altre fonti

Adesso, lo spericolato Emmanuel Macron è pronto a passare alla seconda fase del suo piano: spaccare il neonato Nouveau Front Populaire per isolare l’estrema sinistra di Jean Luc Melenchon. La prima parte della sua strategia, fatta di accordi sottobanco e desistenze varie studiate ad hoc in chiave anti Le Pen lo ha premiato. (Nicola Porro)

L'elezione francese, pur caratterizzata dalle peculiarità dei patti di desistenza e di un sistema maggioritario a doppio turno, deve essere letta attentamente non solo dalla destra italiana ma anche dalla sinistra. (Italia Oggi)

Il ballottaggio del 7 luglio ha consegnato per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica un'Assemblea nazionale priva di una maggioranza assoluta chiara, anche se il Nuovo Fronte popolare, la coalizione di sinistra nata per frenare l'ascesa dell'estrema destra, dovrebbe rappresentare la forza politica alla guida del nuovo governo. (EuropaToday)

La Cgt prepara la mobilitazione contro lo stallo imposto da Macron

"Nessuna forza politica ha ottenuto da sola una maggioranza sufficiente e i blocchi o le coalizioni che sono emerse da queste elezioni sono tutti in minoranza", ha rimarcato il capo dell'Eliseo. "Se l'estrema destra è arrivata prima al primo turno con quasi 11 milioni di voti, avete chiaramente rifiutato di farla entrare nel governo", ha sottolineato Macron. (Adnkronos)

Lo avrebbe annunciato durante la riunione all'Eliseo con i leader di partito, tra cui il primo ministro Gabriel Attal, il ministro degli Interni Gerald Darmanin e l'ex premier Élisabeth Borne (Sky Tg24 )

In una lettera pubblicata sui quotidiani francesi mercoledì, il presidente della Repubblica ha sostenuto che «nessuno ha vinto» le elezioni, malgrado la maggioranza relativa conquistata dal Nfp al quale spetterebbe per «prassi repubblicana» l’ardua fatica di formare un governo in un parlamento mai così diviso. (il manifesto)