Tempi di attesa e difficoltà di accesso, 9 molisani su cento rinunciano alle cure

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Tempi di attesa e difficoltà di accesso, 9 molisani su cento rinunciano alle cure MOLISE. Nel 2023 nove molisani su cento hanno rinunciato a prestazioni sanitarie pur avendone bisogno, percentuale in aumento rispetto al 2022 (circa il 6%). È quanto emerge dal terzo Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva su dati Istat. L'indicatore esamina il mancato accesso a visite mediche, escluse quelle odontoiatriche, o accertamenti diagnostici ritenuti necessari in un anno, dovuto a problemi economici o legati a caratteristiche dell'offerta, come lunghe liste di attesa, o difficoltà nel raggiungere i luoghi di erogazione del servizio. (Termoli Online)

Su altri giornali

È sempre il grande tema delle difficoltà di accesso alle cure sanitarie del nostro Paese quello che emerge dall’annuale Rapporto civico sulla salute, presentato di recente da Cittadinanzattiva. (PRESSENZA – International News Agency)

Ben sei italiani su dieci pensano che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) non sia più sufficiente a soddisfare i loro bisogni di salute e assistenza: il dato - in aumento rispetto a un anno fa - apre un'indagine di Unisalute, in collaborazione Nomisma. (Avvenire)

Luci e ombre sulle performance di Asl Lecce: tempi rispettati in tutte le prestazione con il codice di priorità B (Breve da effettuarsi entro 10 giorni), ma solo il 38 per cento delle visite cardiologiche con i codici prioritari D e P sono erogate nei tempi previsti (30 giorni per la D e 120 per la P). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il Piemonte è la regione del nord in cui più persone rinunciano a curarsi

Si possono attendere 300 giorni per una prima visita cardiologica o anche neurologica con codice di priorità «D» (Differibile), cioè da fare entro 30 giorni secondo l’indicazione clinica data dal medico sulla ricetta del Servizio sanitario nazionale. (Corriere della Sera)

I dati Iss Escludendo quelli che hanno dichiarato di non aver avuto bisogno di visite o esami, la percentuale di chi ha rinunciato a prestazioni necessarie sale al 23%. Il 61% non ha rinunciato a nessuna prestazione, e il 21% ha detto di non averne avuto bisogno. (LaC news24)

È il dato più alto tra le regioni del nord Italia. Il Rapporto civico sulla salute presentato dall’associazione Cittadinanzattiva questa settimana ha evidenziato che il sistema sanitario del Piemonte sta attraversando alcune criticità. (Cuneodice.it)