Contro la peste suina negli allevamenti, serve cambiare alla radice il modello di zootecnia intensiva

A quasi due anni dalla sua prima comparsa in Piemonte, la peste suina africana (psa) continua a mietere vittime tra i suini allevati in italia: negli ultimi mesi sono stati riscontrati otto nuovi focolai, che hanno portato all’abbattimento di circa 20 mila capi. Numeri che rischiano di aumentare ancora. Al momento, non esistono cure o vaccino: la PSA è letale per i maiali e per i cinghiali, mentre gli altri animali non possono contrarla. (Greenpeace)

Se ne è parlato anche su altre testate

Un rischio infondato, precisa Assosuini, che potrebbe portare ad un calo dei consumi nell'unico mercato sul quale la filiera può fare affidamento. (Alto Adige)

La peste suina preoccupa il Nord Italia, in Trentino Alto Adige sale l'attenzione. Il veterinario dell'Apss: "Si trasmette anche con scarti di cibo se infetti" (il Dolomiti)

Un solo maiale malato, tutto l'allevvamento da abbattere e azienda in quarantena. Il caso più recente è stato registrato il 31 luglio a Ponte dell'Olio, in provincia di Piacenza e, nell'avanzata della peste suina in Italia, è stata piantata una nuova bandierina, aggiornando il fronte verso Sud. (La Stampa)

Fortunatamente nelle province di Lecco e Monza non sono stati finora riscontrati focolai di peste suina africana, infezione virale non trasmissibile all’uomo ma altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali, come accaduto nell’area metropolitana di Milano e nella zona di Pavia. (Lecco Online)

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Un rafforzamento «del cordone sanitario su animali e carni in uscita dalle aree infette da Peste suina africana (PSA) nel nord Italia» affinché il virus non riparta in Sardegna. (L'Unione Sarda.it)