Amazon presenta il chip quantistico Ocelot: cosa può fare

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Tutte le grandi aziende tecnologiche, e anche molte startup, stanno cercando la propria strada per produrre computer quantistici realmente utilizzabili per scopi scientifici e commerciali. La promessa del quantum computing è quella di risolvere problemi che sono al di là della portata dei computer classici, aprendo nuove frontiere nella scienza dei materiali, nella medicina, nella finanza e in molti altri campi. (Libero Tecnologia)

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Questo traguardo, frutto di una ricerca che si protrae da oltre 20 anni, segna una vera e propria rivoluzione nella fisica e nell’ingegneria dei sistemi quantistici. Nei giorni scorsi, Microsoft ha fatto un annuncio che potrebbe segnare una svolta decisiva nel campo dell’informatica quantistica: è stato scoperto il chip quantistico chiamato Majorana 1, in onore del fisico italiano Ettore Majorana. (Ultima Voce)

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Microsoft, nei giorni scorsi, ha annunciato di essere riuscita a sfruttare un nuovo stato della materia per creare l’elemento costitutivo di base di un computer quantistico, coronando così una sfida durata 20 anni, ai confini della fisica, che molti nel mondo quantistico avevano liquidato come irrealizzabile. (Avvenire)

A differenza di Google e Microsoft, che stanno cercando di ridurre gli errori aggiungendo più qubit, Amazon ha integrato la correzione degli errori nel suo chip Ocelot con quelli che chiama "qubit gatto" (dal nome dell'esperimento del gatto di Schrödinger). (Multiplayer.it)

La stessa tecnologia è alla base di Ocelot, ilnuovo chipchesi ispira al celebre paradosso del gatto di Schrödinger. La nuova tecnologia, che elimina alcuni tipi di errori, è stata presentata sulla rivista Nature nella ricerca coordinata da Harald Putterman, del Centro di quantum computing di Amazon Web Services. (Alto Adige)

Simone Severini, 49 anni di Sarteano (Siena), è a capo della divisone di quantum computing di Amazon: laureato in filosofia, si è fatto catturare dal fascino della fisica quantistica a Bristol, dove ha studiato ingegneria informatica con Richard Jozsa, studente a sua volta di Roger Penrose, Nobel per la Fisica nel 2020. (Corriere della Sera)