Strage di Rigopiano, sentenza della Cassazione: definitiva la condanna per l’ex prefetto di Pescara
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Diventa definitiva la condanna a 1 anno 8 mesi per l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, nell'ambito della vicenda legata alla strage di Rigopiano dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse un hotel. Lo hanno deciso i giudici di Cassazione. Provolo è accusato di rifiuto di atti di ufficio e falso. Appello bis invece per sei persone, tutti dirigenti della Regione Abruzzo all'epoca dei fatti, che era stati assolti nei due precedenti gradi di giudizio. (LaC news24)
Su altre fonti
"Non c'è una parola fine. La sentenza della Corte di Cassazione, rispetto alle aspettative più mediatiche che altro, è una sentenza clamorosa, perché ripone in ballo le responsabilità dei regionali". Così Romolo Reboa, avvocato di parte civile di alcune famiglie delle vittime del disastro di Rigopiano, commentando la sentenza della Corte di Cassazione in merito alla tragedia del 18 gennaio 2017. (Il Sole 24 ORE)
Per il disastro dell'hotel Rigopiano non è finita. Tutte le altre condanne dovranno essere ricalcolate. (Liberoquotidiano.it)
Diventa definitiva la condanna ad 1 anno 8 mesi per l'ex prefetto Francesco Provolo. Provolo è accusato di rifiuto di atti di ufficio e falso. (Sky Tg24 )
Arriva quasi 8 anni dopo la tragedia di Rigopiano, dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone, la sentenza della corte di cassazione. Dopo il rinvio della settimana scorsa oggi i giudici della sesta sezione penale hanno riformato parzialmente la sentenza d'appello e hanno confermato la condanna ad un anno e otto mesi per l'allora prefetto Francesco Provolo come riporta l'agenzia LaPresse. (ChietiToday)
Processo bis a Perugia per il sindaco e i dirigenti regionali coinvolti nella strage di Rigopiano, dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse l'hotel di Farindola, in provincia di Pescara (Today.it)
Appello bis, invece, per sei persone, all’epoca dei fatti dirigenti della Regione Abruzzo, che erano assolti nei precedenti gradi di giudizio. (Adnkronos)