Riva del Garda: anziana di 92 anni uccisa nella notte dalla figlia
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Una notizia che ha lasciato sgomenta la comunità di Riva del Garda quella emersa nella mattinata di oggi, sabato 1° marzo, quando una donna ha chiamato il Comando dei carabinieri raccontando di aver ucciso nella notte l'anziana madre di 92 anni. La tragedia si è verificata nell'abitazione in cui la donna, 67 anni, e la madre vivevano insieme, in una palazzina di via Grazia Deledda: in base a quanto emerso, l'omicidio sarebbe avvenuto nelle ore notturne utilizzando un oggetto contundente mentre la vittima stava dormendo, e attualmente sono in corso le indagini dei militari per ricostruire i fatti e le motivazioni alla base di questo drammatico gesto. (GardaToday)
Su altri media
È questo il contesto in cui è maturato il delitto che ieri mattina ha scosso la comunità di Riva del Garda. Non erano ancora le 6 quando la 61enne, Francesca Rozza, ha contattato i carabinieri di Riva del Garda riferendo che la propria madre era morta. (Corriere del Trentino)
Avrebbe colpito la madre con una lampada, fino a ucciderla. La chiamata al 112 è arrivata intorno alle 5.40 del mattino. (Today.it)
Secondo i Carabinieri, il gesto della donna potrebbe essere legato all’insofferenza accumulata per aver passato anni ad accudire la madre. Trento – Tragedia a Riva del Garda dove una donna di 62 anni avrebbe ucciso l’anziana madre nel sonno. (Frosinone News)
Omicidio di Riva del Garda, la figlia della vittima trasferita in psichiatria. L'avvocato Canestrini: "Ha cercato di suicidarsi, prima di giudicare serve capire" RIVA DEL GARDA. (il Dolomiti)
Per almeno sette anni, Francesca Rozza ha vissuto in un tunnel senza uscita, un’esistenza scandita dalla sofferenza e dalla dedizione totale verso sua madre malata. In un momento drammatico e definitivo, sopraffatta dal dolore e dalla disperazione, ha compiuto un gesto estremo. (la VOCE del TRENTINO)
Dottoressa, come analizza quello che è successo?«Innanzitutto, mi dispiace molto per la situazione. «Bisogna da una parte rendersi conto di avere bisogno di aiuto e dall’altra essere capaci di chiederlo». (Corriere del Trentino)