E' morto Calisto Tanzi: fece grande il Parma negli anni '90, poi lo scandalo del caso Parmalat
All'età di 83 anni, è morto il noto imprenditore Calisto Tanzi.
Insieme a 3 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
Personaggio divenuto particolarmente noto tra gli anni Settanta e Ottanta con la fondazione e l'espansione della Parmalat, divenne successivamente il patron del Parma Calcio.
A inizio degli anni Duemila, complice il tracollo finanziario della Parmalat, Tanzi e i componenti della sua famiglia finirono travolti da uno dei più grandi scandali della storia recente italiana; Calisto fu arrestato, per poi passare ai domiciliari per motivi di salute. (Calciomercato.com)
Se ne è parlato anche su altri media
L'ex patron della Parmalat e del Parma è morto nella giornata di oggi. L'imprenditore di Collecchio aveva acquisito il club gialloblù a fine anni '80. (AreaNapoli.it)
Ha guidato il club emiliano dal 1989 al 2003, anno del crac Parmalat, una delle sue principali aziende. Sotto la sua guida, il Parma riuscì a conquistare una Coppa delle Coppe (1993), due Coppe Uefa (1995 e 1999), una Supercoppa Europea (1993) e tre Coppe Italia (IlNapolista)
Con l’addio definitivo del campione austriaco un anno dopo, anche la Parmalat uscì dal Circus, mantenendo però la sponsorizzazione con l’ex pilota sino al 2002 Anche dopo il mio ritiro il berrettino ha mantenuto per loro lo stesso valore”, ricordava Lauda. (FormulaPassion.it)
È morto all’età di 83 anni Calisto Tanzi, ex patron di Parmalat ed ex proprietario del Parma Calcio la cui parabola è terminata con il crac del 2003 e i processi che ne seguirono. Negli anni Novanta la Borsa, poi le acquisizioni, il ricorso al mercato dei titoli e infine il crac nel 2003. (L'Unione Sarda.it)
Fu così che cominciò la scalata di quel Parma: abbiamo vinto l’impossibile” “Con lui abbiamo vinto l’impossibile”. La scomparsa di Calisto Tanzi ha toccato profondamente anche Antonio Benarrivo. (Forza Parma)
Dall'intuizione del tetrapak al fallimento di una multinazionale divorata dai debiti, la parabola di un imprenditore appassionato di sport che fece grande la squadra gialloblù ma finì con l'etichetta di truffatore. (La Gazzetta dello Sport)