Il Gladiatore II, tra inesattezze storiche e fantascienza
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Il Gladiatore II, uscito in Italia il 14 novembre, si presenta come un film storico, ma in realtà è pura fantascienza. Il sequel del celebre film che ha reso Russell Crowe una star internazionale, con la sua iconica frase "Al mio segnale scatenate l'inferno", mette a dura prova il giudizio degli storici, proprio come accadde con il primo capitolo. La première a Hollywood, tenutasi il 19 novembre, ha trasformato il Chinese Theater in un Colosseo, con il cast e la produzione che hanno sfilato sul tappeto rosso.
Il film, diretto da Ridley Scott, è stato accolto con recensioni contrastanti. La rivista "New York" ha pubblicato una recensione intitolata "Gli uomini meritano meglio di Gladiator II", criticando il sequel per la mancanza di innovazione rispetto al primo film. Nonostante l'alto budget, il film non riesce a offrire nulla di nuovo, collocandosi nella colonna dei "maschi" nel contesto della guerra dei gender.
Tra le inesattezze storiche del film, molte sono state già evidenziate dagli esperti. Il Gladiatore II, come il suo predecessore, prende molte libertà con la storia, trasformando eventi e personaggi per adattarli alla narrazione cinematografica. Questo approccio, sebbene possa risultare affascinante per il grande pubblico, non soddisfa gli storici che cercano un'accurata rappresentazione dei fatti.
Il produttore britannico del film ha dichiarato che Il Gladiatore II dimostra come i blockbuster siano ormai superati, riflettendo un sentimento di nostalgia e disillusione.