Volkswagen: boom e flop auto elettriche nel 2025
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Per Volkswagen boom e flop auto elettriche nel 2025, perché ha chiuso il primo trimestre con risultati notevoli nella vendita a livello planetario, ma in Cina va male, a causa della concorrenza dei marchi locali, tale per cui il Celeste Impero non è più l’Eldorado di un tempo per gli europei. Il costruttore di Wolfsburg ha targato nei primi tre mesi 216.800 BEV, il 58,9% in più rispetto allo stesso periodo 2023. (attualita.it)
La notizia riportata su altri giornali
Per una serie di fattori, Tesla è in crisi in Europa. Secondo i dati di ACEA (Associazione europea dei costruttori di automobili), a gennaio e febbraio di quest’anno le immatricolazioni sono scese del -49% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. (Moveo by Telepass)
Nonostante una ripresa delle vendite e il boom delle consegne di auto elettriche, il primo trimestre 2025 si chiude in chiaroscuro per Volkswagen a livello di conti. Il colosso automobilistico tedesco ha registrato un forte calo dell’utile operativo, sceso del 40% rispetto allo stesso periodo del 2024, un dato che è al di sotto delle attese del mercato. (Milano Finanza)
Utile operativo passato dai 4,6 miliardi del primo trimestre 2024 ai 2,8 del medesimo periodo del 2025. Pesano sui conti del Gruppo gli accantonamenti per eventuali multe della Ue (sulla proposta di spalmare i conteggi al 2027 della Commissione si attende ancora l'ok dell'Europarlamento), le ristrutturazioni nella divisione hi-tech e già si intravedono le difficoltà legate ai dazi di Trump. (Startmag)
Fonte: 123RF Nel primo trimestre del 2025 le Volkswagen elettriche consegnate sono cresciute del 59% rispetto allo stesso periodo del 2024 L’elettrico in casa Volkswagen non è più il futuro. È il presente. (Virgilio)
Nei primi tre mesi il gruppo tedesco ha consegnato globalmente 2,13 milioni di veicoli, con un incremento dell'1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Buone performance nel primo trimestre 2025 per le vendite del Gruppo Volkswagen (la Repubblica)
Il gruppo tedesco, infatti, ha deciso di contabilizzare costi per circa 200 milioni legati al piano di ristrutturazione della divisione informatica Cariad. Altri 300 milioni sono connessi alla decisione di "adeguare" gli accantonamenti per il dieselgate e, soprattutto, alla rivalutazione dei "veicoli in transito" lungo la catena logistica e soggetti ai dazi del 25% introdotti dall'amministrazione Trump all'inizio di aprile ed esclusi dalla "pausa di 90 giorni" annunciata a sorpresa dal tycoon. (Quattroruote)