‘Siri ascoltava le conversazioni senza permesso’: Apple sborsa 95 milioni di dollari per chiudere la causa di violazione privacy

‘Siri ascoltava le conversazioni senza permesso’: Apple sborsa 95 milioni di dollari per chiudere la causa di violazione privacy
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La class action portata avanti da alcuni utenti americani accusava Apple di registrare le conversazioni private degli utenti quando attivavano Siri per sbaglio e di condividere quei dati con inserzionisti terzi. La cifra stabilita equivale circa a nove ore di profitto per Apple: briciole. Ma non sono i soldi in questo caso ad essere indicativi quanto la decisione di pagarli. La società di Cupertino, riporta Reuters, ha accettato di patteggiare e di versare 95 milioni di dollari per chiudere una class action - un'azione legale collettiva portata avanti da un gruppo di consumatori - dove si denunciava la violazione della privacy degli utenti da parte di Siri, l'assistente virtuale integrato sui dispositivi dell'azienda. (Federprivacy)

Su altre fonti

PUBBLICITÀ Apple ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per risolvere una causa che accusa l'azienda attenta alla privacy di aver utilizzato il suo assistente virtuale Siri per intercettare le persone che utilizzano i suoi iPhone e altri dispositivi. (Euronews Italiano)

Secondo la causa Apple avrebbe non solo registrato gli utenti, ma anche condiviso le discussioni private con soggetti terzi. (Fanpage.it)

Apple ha scelto di porre fine a una battaglia legale durata cinque anni negli Usa sulla privacy degli utenti in relazione al suo assistente virtuale Siri con un pagamento di 95 milioni di dollari. (ilmessaggero.it)

Conversazioni intercettate con Siri, Apple chiude la causa con 95 milioni ma nega le accuse

Apple ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per porre fine a una causa intentata dai consumatori statunitensi che l'accusano di aver registrato a loro insaputa le loro conversazioni private tramite il suo assistente vocale Siri, presente in particolare sugli iPhone. (Italia Oggi)

Apple ha sempre negato e continua a… L’azienda di Cupertino ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per risolvere una causa intentata dai consumatori per il suo sistema di assistenza digitale. (la Repubblica)