Truffa con i fondi Ue alla scuola Falcone dello Zen, si allarga l'inchiesta: sei nuovi indagati, undici provvedimenti di sequestro

Si allarga l'inchiesta che, ad aprile del 2023, portò all'arresto per corruzione e peculato della preside palermitana Daniela Lo Verde , nota per le sue battaglie antimafia, e del suo vice... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Ne parlano anche altri media

Nuova indagine della Procura europea (Eppo) sulla scuola Falcone del quartiere Zen di Palermo. (Corriere della Sera)

Esperti e tutor che non hanno mai preso parte ai progetti europei, corsi disertati in massa dagli studenti, fogli presenza falsi e fondi Ue finiti nelle tasche di docenti, preside e vice preside. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Giochiamo insieme divertendoci e imparando», «Cresco nel rispetto», «Conoscere per conoscersi», «Cresco e imparo, «Io competente in», i titoli delle iniziative. Peccato che ai corsi hanno preso parte pochissimi ragazzi del quartiere e i soldi dei progetti sarebbero finiti non solo nelle tasche della preside Daniela Lo Verde e del vicepreside Daniele Agosta, arrestati ad aprile dello scorso anno con l’accusa di corruzione e peculato, ma anche ad altri 13 insegnanti impegnati come esperti o tutor. (Giornale di Sicilia)

Palermo, firme false e truffa sui fondi europei: 15 indagati. La preside: "Il bimbo ha imparato il corsivo, devo proprio finire in carcere?"

Esperti e tutor che non hanno mai preso parte ai progetti europei, corsi disertati in massa dagli studenti, fogli presenza falsi e fondi Ue finiti nelle tasche di docenti, preside e vice-preside. (Il Sole 24 ORE)

Ci sono aggiornamenti sul caso della dirigente scolastica arrestata a Palermo nell’aprile del 2023, nota per il suo impegno contro la mafia, posta agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e peculato (Tecnica della Scuola)

Secondo gli inquirenti, è la stessa preside Lo Verde, ad ammettere “la prassi delle firme false” durante l’interrogatorio del settembre 2023. Ma anche quando gli alunni hanno disertato le lezioni, gli insegnati – per non perdere i fondi europei per l’istruzione – avrebbero falsificato i registri di firma attestando la loro presenza. (Il Fatto Quotidiano)