«Si chiude un 2024 del tutto negativo allo stabilimento Stellantis di Termoli»
«Si chiude un 2024 del tutto negativo allo stabilimento Stellantis di Termoli» Direttivo Fim-Cisl: intervista a Marco Laviano TERMOLI. Un brindisi augurale con retrogusto amaro, quello che ieri mattina ha visto riuniti i componenti del direttivo Fim-Cisl di Termoli. Il segretario Marco Laviano ha ribadito le ragioni di una delusione derivante dalle mancate conferme in ambito Mimit, al tavolo Stellantis, che evidenzia nell'intervista che ci ha rilasciato, dove mette in rilievo come il 2024 sia stato un anno davvero negativo per lo stabilimento di Termoli, passato dall'attesa per l'avvio del progetto della Gigafactory, allo stop e al rinvio del piano industriale di Acc. (Termoli Online)
La notizia riportata su altre testate
Sono dipendenti di piccole e grandi imprese che vivono situazioni drammatiche da mesi. E il numero dei lavoratori coinvolti è ben più alto se si osservano i tavoli di crisi attivi presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy: 40.524 addetti in totale di cui 18.055 sono in bilico tra la dichiarazione di esubero e il coinvolgimento negli ammortizzatori sociali. (tuttolavoro24.it)
Su queste colonne, nel mese di settembre scorso ci soffermammo, non senza soddisfazione, sulla ferma ed inequivocabile posizione del ministro dello Sviluppo Economico e del Made in Italy, Adolfo Urso, nei confronti del Gruppo Automobilistico (ex Fiat) Stellantis, che ritardava senza motivo l’inizio dei lavori, già concordati con il governo italiano un anno prima, per la riconversione industriale dello stabilimento ex Fiat di Termoli (in Molise) ove doveva nascere il più grande stabilimento italiano del cosiddetto progetto “Cigafqctory”. (ROMA on line)
Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote. (Virgilio)
Il piano al Mimit (Corriere della Sera)
Pomigliano d’Arco (Napoli) diventerà lo stabilimento dedicato alle utilitarie a basso costo. Fino al 2030 la fabbrica produrrà la Panda che tutti conosciamo che sarà sostituita dalla nuova generazione che dovrebbe essere sia elettrica sia ibrida. (Corriere della Sera)
Mentre il settore automotive affronta sfide epocali, Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Maserati rispondono con una visione positiva e ambiziosa, confermando l’Italia come cuore pulsante della propria produzione. (La Stampa)