Cgil e Uil sono scesi in Piazza del Popolo a Ravenna per dire “No al Ddl Sicurezza” fotogallery

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Si è svolto lunedì 30 settembre, dalle 17 alle 18, davanti alla Prefettura in piazza del Popolo, a Ravenna, il presidio promosso da Cgil e Uil “No al Ddl Sicurezza, per difendere la libertà e il diritto di manifestare il dissenso”. Cgil e Uil denunciano che il Decreto, introducendo nuovi reati penali e il carcere per chi occupa strade e spazi pubblici, mira ad azzerare la libertà di manifestare dissenso, anche pacifico, e limiterebbe le mobilitazioni sindacali, penalizzando anche donne in gravidanza o con figli e introducendo il reato di resistenza passiva. (ravennanotizie.it)

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«Populista, illiberale, autoritario». Tale è, per l’Unione delle camere penali italiane che ha decretato per questo lo stato di agitazione, il ddl Sicurezza. Il provvedimento inizia nei fatti stamattina l’iter al Senato, nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia riunite in sede referente, con l’analisi del testo licenziato dalla Camera il 18 settembre scorso. (il manifesto)

Manifestare è un DIRITTO NON un CRIMINE!”: è questo lo slogan del sit-in che la Cisl terrà domani 2 ottobre a Roma a Piazza Vidoni dalle ore 10.00 per esprimere la forte preoccupazione del sindacato per i contenuti del disegno di legge sulla sicurezza, approvato alla Camera ed ora all’esame del Senato. (CISL)

Da diverse settimane la maggioranza di Governo ha messo al centro della sua agenda il tema della sicurezza. Come fa sempre la destra quando non ha risultati da raccontare, usa il tema della sicurezza per speculare sulle paure, agitandolo senza dare soluzioni, per distogliere l’attenzione dalla propria incapacità di affrontare i problemi urgenti e concreti delle persone. (L'HuffPost)

Ddl Sicurezza, introdotti 20 nuovi reati: «Si rischia di intasare procura e tribunale»

Proprio nel giorno in cui viene incardinato nelle commissioni Giustizia e Affari costituzionali del Senato, il ddl Sicurezza diventa tema di discussione anche al di fuori dell’Italia. Giuseppe Antoci, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, porta infatti la questione in Europa, attraverso un’interrogazione alla Commissione Ue – cofirmata da tutta la delegazione pentastellata a Bruxelles – per chiedere di verificare se le norme contenute nel testo siano in contrasto “con l’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e l’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea”. (LA NOTIZIA)

Azioni e mobilitazioni diffuse, una giornata nazionale di protesta, il prossimo 12 ottobre, articolata per le diverse città del Paese coordinandosi con le piazze delle forze sindacali in particolare con lo sciopero metalmeccanico del 18 ottobre. (Repubblica Roma)

La traduzione in realtà è al momento un’incognita, persino – secondo gli addetti ai lavori – con qualche rischio: un ulteriore carico di lavoro su procure e tribunali. Una ventina di nuovi reati (comprese parecchie aggravanti di reati già previsti dal Codice) e un deciso inasprimento delle pene. (L'Eco di Bergamo)