Ddl Sicurezza, richieste di modifiche sostanziali

- Il disegno di legge sulla Sicurezza, recentemente approvato alla Camera il 18 settembre, ha suscitato numerose polemiche e richieste di modifiche sostanziali, soprattutto da parte del sindacato Cisl. Il segretario confederale della Cisl, Sauro Rossi, ha espresso preoccupazioni riguardo alle modalità con cui si tenta di inasprire gli interventi e le pene in caso di blocco stradale, ritenendo tali misure improprie ed eccessive. Durante un presidio organizzato dal sindacato a Piazza Vidoni, Rossi ha sottolineato l'importanza di rivedere il testo del disegno di legge per evitare che l'inasprimento delle sanzioni possa risultare sproporzionato.

Il Ddl Sicurezza, noto anche come Ddl 1660, introduce nuove ipotesi di reato e prevede un inasprimento del trattamento sanzionatorio per fattispecie criminose già previste. Tuttavia, il provvedimento è stato criticato per il suo approccio che tende ad affrontare ogni problema sociale attraverso lo strumento del diritto penale, in spregio al suo carattere sussidiario e alla sua natura di extrema ratio. Questo atteggiamento politico, che si manifesta chiaramente sin dalle prime righe del testo, ha sollevato dubbi sulla costituzionalità del disegno di legge e sulla sua capacità di perseguire il dissenso in modo equo.

L'avvocato Eugenio Losco, intervistato in merito al Ddl 1660, ha evidenziato come il provvedimento possa essere considerato una norma da stato di polizia. La criminalizzazione di ogni forma di dissenso che esca dai binari del rassegnato corteo autorizzato dalla Questura, unita alle nuove garanzie di impunità per gli agenti di polizia, rappresenta un ulteriore passo verso una repressione sempre più marcata. Questo decreto, impropriamente ribattezzato "Decreto Sicurezza", è in realtà un "Decreto Repressione" che rischia di limitare gravemente le libertà individuali e collettive.

Le richieste di modifiche sostanziali al Ddl Sicurezza, avanzate da diverse parti, riflettono la necessità di un approccio più equilibrato e rispettoso dei principi costituzionali. La revisione del testo, auspicata da molti, potrebbe contribuire a garantire un'applicazione delle norme più giusta e proporzionata, evitando eccessi punitivi e garantendo il rispetto dei diritti fondamentali.

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