Fiera del libro di Francoforte, Cipolletta risponde agli scrittori: «L’editoria è un luogo libero»

Di IDA BOZZI Il presidente dell’Aie risponde alla lettera dei 41 autori: pronti ad aprire spazi di confronto. Giordano: ma non entra nel merito. Il ministro Sangiuliano: sono loro che discriminano Una vista d’insieme della Buchmesse di Francoforte del 2023 quando il Paese ospite era la Slovenia Dopo la lettera firmata da 41 autori inviata al direttore della Buchmesse Jürgen Boos e al presidente dell’Aie, Associazione italiana editori, Innocenzo Cipolletta, ieri si è aperto un nuovo capitolo della vicenda, con la risposta di Cipolletta: «Il mondo del libro ha come presupposto la massima libertà di espressione delle idee. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Il "circoletto Saviano" non trova pace. Un'altra supercazzola. (Secolo d'Italia)

"Se guardate all’elenco degli scrittori che sono stati invitati alla Buchmesse, poi si passa attraverso l’associazione degli editori, ci sono tantissimi scrittori che la pensano molto diversamente da me ed è bene che ci siano. (ROMA on line)

Pomigliano D’Arco – C’è anche un esercente denunciato nel corso dell’operazione di controllo della movida cittadina da parte degli agenti della Polizia Locale agli ordini del tenente colonnello Emiliano Nacar per aver somministrato alcolici a minori di 14 anni. (Impresa Italiana)

Dopo il caso-Saviano, la lettera degli autori italiani alla Buchmesse e all’AIE, che accoglie la proposta

Lo dice all'AdnKronos lo storico Alessandro Campi che non ha firmato la missiva inviata a Jurgen Boos, direttore della Buchmesse, e a Innocenzo... "Ho ricevuto la lettera e non ho aderito". (Virgilio)

L’evento, patrocinato dal comune di Fumone e dalla Pro Loco Fumone degli Ernici in collaborazione con l’associazione culturale Carpe Imaginem, ha un rilievo molto importante: la fotografa, reporter e documentarista polacca Bulaj, infatti, espone in tutto il mondo e collabora con le più prestigiose riviste internazionali. (Frosinone News)

Tra le altre cose, si chiede “un momento di incontro pubblico con scrittori e scrittrici tedeschi, e più in generale internazionali”, e si esprime preoccupazione per “una sequenza di prevaricazioni, di forme e gravità diverse, alle quali assistiamo negli ultimi due anni e delle quali spesso siamo l’oggetto, eventi singoli che mostrano una volontà esplicita di ingerenza sempre più soffocante della politica negli spazi della cultura…”. (Il Libraio)