Chi è Herbert Kickl, il "cancelliere del popolo" che ha portato l'estrema destra al trionfo in Austria

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Herbert Kickl sorride soddisfatto davanti ai suoi sostenitori in festa. A 55 anni, l'uomo che si definisce “cancelliere del popolo” – appellativo un tempo usato per descrivere Adolf Hitler – ha compiuto un'impresa storica: portare per la prima volta il Partito della Libertà (FPÖ) al primo posto nelle elezioni parlamentari austriache. Con il 29,2% dei voti, la formazione di estrema destra ha superato i conservatori dell'ÖVP (26,5%) e i socialdemocratici (21,1%), segnando un terremoto politico che scuote l'Austria e l'intera Europa, dopo le recenti scosse provocate dalle vittorie regionali di AfD in Germania (WIRED Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Di Rosamaria Fumarola Molti artisti riescono ad esprimere compiutamente sé stessi in un’ opera, al punto tale che (IlSudest)

Alla fine, l’allievo ha superato il maestro: Herbert Kickl ha completato il lavoro di Jörg Haider riuscendo, con una ideologia radicale, identitaria e nazionalista, a far diventare la Fpö primo partito in Austria (ilgazzettino.it)

È la premier di un Paese alleato dell’Austria: pur se non dovuto un commento era logico aspettarselo. Più della baruffa tra Antonio Tajani e Matteo Salvini sulla vittoria dell’estrema destra in Austria, spicca il silenzio di Giorgia Meloni. (il manifesto)

Austria, l'ex cancelliere Vranitzky: «Orbán è il modello di Kickl. Ma se governerà l'Europa non ci isoli»

La polemica nasce dalle parole del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che parla senza mezzi termini di “rinascita neonazista”. La vittoria dell’ultradestra di Fpö in Austria porta scompiglio anche in Italia e nella coalizione di governo. (LA NOTIZIA)

Mentre in Austria i risultati ufficiali delle elezioni parlamentari confermano la vittoria dell’estrema destra del Fpoe, in Italia la maggioranza italiana si divide sul partito di Herbert Kickl che ha promesso di “orbanizzare” Vienna. (la Repubblica)

E il giorno dopo discutiamo, da un lato, su come è stato possibile che i due grandi partiti popolari, conservatori e socialdemocratici siano andati così male, i primi con un crollo a doppia cifra e la SpÖ con il peggior risultato della sua storia. (Corriere della Sera)