Attiravano donne per set fotografici con campagna antiviolenza e abusavano di loro: 2 arresti

Indagati un 46enne residente nell’Albese, fotografo dell’agenzia di moda, e un suo collaboratore di 36 anni. Indagati un 46enne residente nell’Albese, fotografo dell’agenzia di moda, e un suo collaboratore di 36 anni. I due pare che attirassero giovani nella loro agenzia con il pretesto di dover realizzare servizi fotografici e cinematografici per una campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere abusando di loro pure in gruppo. (Quotidiano di Sicilia)

Ne parlano anche altre testate

"Ero come dissociata dal mio corpo, impassibile, come morta, lui faceva quello che voleva... Ciò che emerge dalla testimonianza di una delle vittime di Paolo Ferrante, titolare dell'agenzia MIA Models Italian Accademy, e del suo collaboratore Daniele Ferrero. (Liberoquotidiano.it)

Un fotografo di 46 anni, titolare della MIA Models Italian Academy di Corneliano d'Alba, è stato arrestato, e un suo collaboratore è finito ai domiciliari, perché accusato di aver molestato cinque aspiranti modelle con la scusa di girare un cortometraggio sulla violenza contro le donne: "Lui faceva la parte dell'attore maschile e provava a stuprarle" (Fanpage.it)

Si tratta del titolare di un’agenzia di moda e di un suo collaboratore. I fatti risalgono all’aprile 2023 e sarebbero proseguiti fino a febbraio di quest’anno. Questa mattina i carabinieri hanno arrestato due persone, uno è agli arresti domiciliari. (Corriere della Sera)

Modelle violentate, l’appello della Procura: “Se ci sono altre vittime, devono farsi avanti e denunciare”

È un pomeriggio del febbraio scorso. Aspetta il suo turno. (La Repubblica)

Fotografo arrestato: adescava le vittime offrendo loro di diventare testimonial contro le violenze sulle donne. (La Repubblica)

Storia raccapricciante, andava avanti da oltre un anno, finché una delle ragazze ha trovato il coraggio di denunciare e altre quattro (tutte maggiorenni e non alle «prime armi» nell’ambiente della moda) si sono fatte a… Poi le convincevano a spogliarsi. (La Stampa)