Prova Mini Cooper Cabrio 2025 – L’highlander
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Nel corso degli ultimi dodici mesi in casa Mini hanno rivoltato la gamma come il proverbiale calzino. Scorrendo a ritroso le nostre prove si possono trovare per esempio quelle della Aceman, della Cooper S e della Countryman, a riprova di una profonda voglia di rinnovamento. A completare il quadro arriva ora la nuova Mini Cooper Cabrio, esponente di un segmento, quello della piccole scoperte, spopolatosi negli ultimi anni. (Red-Live)
Se ne è parlato anche su altre testate
Non fa eccezione la Mini Cabrio, che torna ad essere prodotta nella sede di Oxford e si presenta con una gamma di tre versioni spinte, basilarmente, dallo stesso quattro cilindri di 2 litri in tre configurazioni di potenza: 163 cavalli per la C, 204 per la S e infine 231 per la immancabile John Cooper Works ai vertici della gamma non solo per le prestazioni. (Auto.it)
Quasi una 2+2 (Red-Live)
In realtà, la prima Mini senza tetto risale però addirittura al 1964, quando ne venne realizzata un’edizione militare, spogliata della carrozzeria, destinata poi a un uso civile come Mini Moke. Già, perché, per chi non lo sapesse, anche nella variante “scoperta” la piccola, grande, inglese vanta una lunga storia che inizia ufficialmente nel 1993 con poche migliaia di esemplari costruiti dalla Rover fino al 1996 sulla base della versione originale di Issigonis. (la Repubblica)
A oltre 20 anni dalla prima Mini Cabrio moderna, la R52 lanciata al Salone di Ginevra del 2004, alla fine dello scorso anno è stata lanciata la quarta iterazione della versione scoperta della piccola inglesina. (Autoappassionati.it)
Nuova Mini Cooper Convertible S (Auto.it)