Resa dei conti in Antimafia: addio alla dittatura dei pm

Resa dei conti in Antimafia: addio alla dittatura dei pm
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Il Dubbio ESTERI

La materia è delicata. Si tratta innanzitutto delle verità mai abbastanza esplorate sugli orrori del 1992. Su Capaci, via D’Amelio e sul peso che, soprattutto in relazione alla strage in cui fu ucciso Paolo Borsellino, rivestì l’indagine “Mafia-appalti”, cara a entrambi i magistrati-eroi. Su quel versante costellato da snodi complicatissimi, il senatore M5S Roberto Scarpinato, già procuratore generale di Palermo e prima ancora pm antimafia nel capoluogo siciliano, è “parte in causa”: ha vissuto i giorni che precedettero l’eccidio del 19 luglio 1992 come titolare del fascicolo, che illuminava gli intrecci fra Cosa nostra e imprese del Nord. (Il Dubbio)

Se ne è parlato anche su altre testate

Per dirla con Tiziana Maiolo (Il Riformista), i due parlamentari “semplicemente non possono continuare a indagare, con gli stessi metodi e teoremi, sotto mentite spoglie”. (L'Opinione delle Libertà)

"Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza di tener fede all'impegno assunto al vertice del G7 in Puglia di fornire insieme ai partner del G7 circa 45 miliardi di euro (50 miliardi di dollari) entro la fine dell'anno per sostenere le attuali e future esigenze militari, di bilancio e di ricostruzione dell'Ucraina". (Civonline)

Giornalisti sull'orlo di una crisi di nervi. La famiglia «di fatto» del Fatto quotidiano ieri ha schierato la migliore contraerea per difendere il suo figlioccio Roberto Scarpinato. (il Giornale)

Sul conflitto di interessi l'Antimafia pronta a votare il nuovo testo

Francesco Damato 16 ottobre 2024 (Liberoquotidiano.it)

Così Raffella Paita di Italia Viva dà voce alla domanda che tanti si fanno in questi giorni in Parlamento, e in particolare all'interno della Commissione antimafia. «Cosa ha da nascondere il senatore Scarpinato sulla vicenda Borsellino?». (il Giornale)

Su mafia e dossieraggi è tutto rinviato a martedì. (il Giornale)