Da Borgo Egnazia a Trieste: il Papa e la Cei rilanciano la centralità della Chiesa nella politica italiana (di P. Schiavazzi)

Agli occhi degli alti prelati, avvezzi per indole a cogliere i “segni dei tempi”, la incertezza del meteo triestino, che li ha indotti a inaugurare al coperto, anziché in piazza, la Cinquantesima Settimana Sociale, deve avere rivestito all’istante, insinuante, senso e significato di presagio divino. Quasi a visualizzare oltre che a esorcizzare il disagio e i timori per la sorte della democrazia, di cui l’episcopato si erge a difensore, dopo averla lungamente osteggiata. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri media

GUARDA IL SERVIZIO VIDEO. Caramelle, rosari, carezze e sorrisi. (Il Friuli)

Come curarla? «Allenando la partecipazione» in chiave anti «tentazioni populistiche». Il Papa arriva nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia per concludere la «Settimana Sociale dei Cattolici in Italia», la kermesse ecclesiastica giunta alla 50esima edizione, e avverte come la crisi democratica sia «trasversale a diverse Nazioni». (La Stampa)

"Da questa citta' rinnoviamo il nostro impegno a pregare e operare per la pace: per la martoriata Ucraina, per la Palestina e Israele, per il Sudan, il Myanmar e ogni popolo che soffre per la guerra", ha aggiunto il Pontefice all'Angelus, al termine della messa a Trieste (Tiscali Notizie)

Il Papa "scomunica" l'assistenzialismo: "Nemico della democrazia". Qualcuno porti i sali a Conte e Schlein

Trieste Una distesa di cappellini bianchi in uno scenario straordinario con alle spalle il mare e di fianco la vista della parte alta della città: è lo spettacolo che ha offerto Piazza Unità d'Italia, a Trieste, dove Papa Francesco ha presieduto stamattina la Messa rinnovando l'invito alla Chiesa triestina ad "andare avanti", a continuare a impegnarsi "in prima linea per diffondere il Vangelo della speranza, specialmente verso coloro che arrivano dalla rotta balcanica e verso tutti coloro che hanno bisogno di essere incoraggiati e consolati". (Vatican News - Italiano)

Certe forme di assistenzialismo che non riconoscono la dignità delle persone sono ipocrisia sociale". “Tutti devono sentirsi parte di un progetto di comunità; nessuno deve sentirsi inutile. (Secolo d'Italia)

Avrebbe voluto pregare con Papa Francesco, ma non ha potuto farlo perché è stato “precettato” da un volontario per confessare i fedeli. Padre Giuseppe Matteucig, missionario saveriano di Feletto Umberto (Tavagnacco), con una settantina di parrocchiani era in piazza Unità, a Trieste (Il Messaggero Veneto)