La francese Lvmh entra con un 10%
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Lvmh entra in Moncler affiancando Remo Ruffini (in foto). Il gruppo francese ha acquistato una quota del 10% di Double R che detiene una partecipazione diretta in Moncler pari a circa il 15,8% ma che punta a salire fino a un massimo del 18,5% attraverso un programma di acquisto di azioni Moncler in un periodo di circa 18 mesi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Così dopo l’addio di Alberta Ferretti, fondatrice del gruppo Aeffe, che ha abdicato al suo ruolo di direttrice creativa della maison che porta il suo nome, adesso si è mossa un’altra casella di questo risiko fashion, con Bernauld Arnault che con Lvmh si prende un altro pezzo … (La Stampa)
Secondo Tamburi tante volte si temono le acquisizioni, ma l’operazione su Moncler è diversa: significa fare sistema (Milano Finanza)
La notizia dell’ingresso del colosso francese del lusso Lvmh in Double R, il veicolo di investimento controllato da Ruffini Partecipazioni Holding, ha dato la scossa ieri in Borsa a Moncler, che in testa al listino di Piazza Affari ha chiuso in rialzo del 10,9%. (Corriere della Sera)
Lvmh prende il 10% del veicolo che controlla l’azienda di Remo Ruffini. Mediobanca conferma il trend: ditte estere in settori sensibili.I francesi di Lvmh, leader mondiale del lusso, fanno un’altra puntata sull’Italia. (La Verità)
Dalla moda agli champagne, dai profumi ai giornali, il gruppo Lvmh è l'indiscusso leader mondiale nel mondo del lusso. Era il 2011 quando mise le mani su Bulgari, poi arrivò Loro Piana e poi la scalata non ha avuto limiti: Fendi, Acqua di Parma, Emilio Pucci, Gucci, Bottega Veneta, Pomellato, Dodo, Sergio Rossi, Brioni. (il Giornale)
In città la domanda girava da mesi: cosa ne farà Bernard Arnault di Casa degli Atellani, la dimora risalente all’epoca di Ludovico il Moro con annessa vigna che leggenda vuole essere stata piantata da Leonardo da Vinci mentre dipingeva il Cenacolo a pochi metri di distanza? Pare che lo stesso Arnault abbia scartato l’ipotesi di trasformarla in un hotel o, peggio, in uffici: «Questa è casa mia», avrebbe detto ai suo collaboratori durante la visita. (la Repubblica)