L’incontro decisivo per l’economia della Cina e le altre notizie della settimana

Il focus della settimana: Terzo Plenum, l’incontro cruciale Il governo cinese ha ufficialmente fissato un obiettivo di crescita economica del “5% circa” per il 2024, lo stesso dello scorso anno. Ma, come hanno prontamente sottolineato gli esperti, questa volta sarà un target più difficile da raggiungere. Nel 2023, la crescita – che si è attestata al 5,2% – è stata favorita da un basso “effetto base”, o punto di riferimento, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia l’anno precedente. (Moneyfarm)

Ne parlano anche altre fonti

Oggi inizia, con un certo ritardo, il terzo plenum del Partito Comunista Cinese, che dovrà affrontare diversi problemi di carattere economico e politico rilevanti. (Scenari Economici)

In un Paese comune (normale), se i massimi dirigenti governativi fossero riuniti per tracciare la linea della politica economica, sapremmo tutto sul luogo dell’assemblea. In Cina invece la stampa statale non offre alcuna indicazione su dove si sta svolgendo il Terzo Plenum del Comitato centrale del Partito comunista. (Corriere della Sera)

I lavori del plenum sono stati anticipati da dati economici deludenti. Un problema per il Partito, che ha fissato l’obiettivo minimo di crescita per il 2024 “intorno al 5% “ e che basa la sua legittimità proprio sulla continuità dello sviluppo economico. (RSI.ch Informazione)

Cina, il Pil rallenta: cosa succede se i cinesi non spendono di più. E Xi punta tutto sul terzo plenum

«Il commercio va a picco», avevano notato gli analisti davanti al sorprendente guadagno dell’1,6%, i mercati erano rimasti scettici («troppo contrasto col calo della bilancia commerciale»), infatti l’economia cinese ha rallentato più del previsto nel trimestre di giugno, anche in vista di un possibile ritorno alla presidenza Usa di Donald Trump, il “padre” della guerra commerciale con Pechino. (Il Sole 24 ORE)

L’economia cinese frena ancora. L’ufficio statistico ha spiegato che l’economia è cresciuta complessivamente del 5% nella prima metà dell’anno, in linea con l’obiettivo fissato dal governo di una crescita attorno al 5%. (Il Fatto Quotidiano)

Ma i dati di oggi sono tutt’altro che esaltanti: i cittadini cinesi continuano a spendere poco, i consumi sono saliti solo del 2% a giugno, nonostante i molti appelli del governo ad avere fiducia; cadono ancora i prezzi delle case (-4,5%); nei primi sei mesi di quest’anno i nuovi cantieri sono diminuiti del 23%, gli investimenti nel settore immobiliare del 10%. (Corriere della Sera)