Pozzuoli, Gaia picchiata dall'ex: dove l'ha aggredita spunta un cartello “Vietato fa l'omm e merd”

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Il Mattino INTERNO

“Vietato fa l'omm e merd” recita in maniera chiara e inequivocabile il cartello affisso sul belvedere di Pozzuoli, nel punto dove la 26enne Gaia Caputo è stata massacrata di botte dal suo ex compagno. Gli autori dell'iniziativa - che hanno chiesto l'anonimato - sono gli stessi che nel 2022 installarono a Pozzuoli cartelli romantici attraverso i quali invitavano le coppie a baciarsi nei luoghi più belli, tra cui proprio il Belvedere di San Gennaro dove sabato notte si è consumato l'ennesimo episodio di violenza sulle donne. (Il Mattino)

La notizia riportata su altre testate

Si tratta di uno smartwatch contro la violenza di genere, che mette la potenziale vittima in collegamento con la centrale operativa dei carabinieri: in caso di necessità un’app dedicata attiva una richiesta di intervento immediato. (Corriere Del Mezzogiorno)

Il naso rotto, ecchimosi in tutto il corpo, graffi, un occhio pieno di sangue, contusioni: è il risultato del terribile pestaggio subito dalla Gaia, brutalmente aggredita dal suo ex compagno e altri due complici a Pozzuoli (RaiNews)

Dopo essere stata quasi gettata da un dirupo, picchiata e sottoposta ad un tentativo di... (Virgilio)

Il principale indagato resta in carcere, ma l’inchiesta sul brutale pestaggio di Gaia, la 25enne di Pozzuoli massacrata dall’ex compagno che sabato sera ha anche tentato di scaraventarla giù da un belvedere, è appena cominciata. (la Repubblica)

Gaia è la ragazza di Pozzuoli sopravvissuta alla brutale aggressione del suo ex fidanzato che l’ha raggiunta proprio su quel belvedere e con l’aiuto di due compici l’ha scaraventata fuori dalla macchina iniziando a colpirla brutalmente con calci e pugni, tentando anche di gettarla di sotto. (Il Mattino)

Sono una sopravvissuta ma ho ancora paura che possa riaccadere: il racconto choc di Gaia, massacrata di botte dal suo ex che ha tentato di scaraventarla nel vuoto a Pozzuoli. Borrelli incontra la vittima: “Ennesima tragedia sfiorata per la sottocultura patriarcale. (Gazzetta di Parma)