Parigi 2024, le scuse delle Olimpiadi per la cerimonia d'apertura

E al terzo giorno, gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi 2024 si scusano per la cerimonia d'apertura. Dopo le polemiche per lo show del 26 luglio definito 'blasfemo' da molti spettatori e aspramente criticato anche da esponenti della chiesa, prende la parola Anne Descamps, direttrice della comunicazione di Parigi 2024: "È chiaro che la nostra intenzione non era quella di mancare di rispetto ad alcun gruppo religioso. (Adnkronos)

La notizia riportata su altre testate

Non completamente, almeno. A Matteo Salvini non è piaciuta la cerimonia di apertura dei Giochi. (La Stampa)

La destra italiana, i centristi e il mondo cattolico attaccano la cerimonia d’apertura di Parigi 2024. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Le critiche sollevate dai vescovi francesi sono un chiaro segnale di come le espressioni artistiche e culturali possano talvolta travalicare i confini del rispetto, specialmente quando si confrontano con le sensibilità religiose. (Valledaostaglocal.it)

Olimpiadi, non era l’Ultima Cena quella della cerimonia d’apertura. Il regista stoppa le polemiche

A destra denunciano le varie culture woke, la cosiddetta «dittatura del politicamente corretto», e sostengono che il linguaggio e la comunicazione siano l’ultima, fragile, trincea dietro cui si sono barricate le sinistre (meglio ancora se radical chic), ma la verità è che sono terrorizzati dalla potenza di parole, immagini e narrazioni. (il manifesto)

In Francia, come ricorda Le Parisien, è interessante notare come il Cenacolo sia già stato al centro di un’aspra polemica e, addirittura, di una battaglia legale. Lo spot, in un primo momento, era stato ritirato dopo una causa intentata dall’associazione religiosa Croyance et libertés. (Corriere del Ticino)

– Si voleva servire un banchetto, non un’Ultima cena. E non per una questione di gusti, più che comprensibile in una cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi sospesa tra storia e mito, magnifica e suggestiva, anche se a tratti prossima al kitsch. (QUOTIDIANO NAZIONALE)