Imbarcare la Meloni conviene a loro più che a lei

Ha avuto ragione Giorgia Meloni a chiedere più rispetto per l’Italia e per il popolo sovrano che alle ultime elezioni ha premiato in quasi tutta Europa il vento nazional-sovranista (a parte la voragine spopulista del non-voto). Non si può far finta che niente sia successo nelle urne e non si può escludere uno dei soci fondatori dell’Unione Europea, qual è l’Italia; tanto più ora che frana l’asse franco-tedesco su cui ha retto per anni il consorzio europeo. (Marcello Veneziani)

Su altri giornali

La scommessa è che l’establishment sia costretto a dialogare per varare la Commissione. Il voto di FdI potrebbe essere decisivo: un elemento di forza per avere un portafoglio di peso L’ambiguità rischiosa di Meloni in Europa: un po’ con il Palazzo, un po’ con le destre (La Stampa)

Partiamo dal governo. C’è stata un po’ di ingenerosità nei confronti di Meloni nel dire che a Bruxelles ha privilegiato il ruolo di presidente dei Conservatori europei rispetto a quello di presidente del Consiglio italiano. (L'HuffPost)

In fondo, oggi, sono gli unici due in Italia che sembrano capirci qualcosa di politica e se son gigli fioriranno. (ravennanotizie.it)

Da Ita al Pnrr, dai migranti ai conti pubblici e il Commissario di peso: Meloni aveva già ottenuto tutto

Giorgia Meloni «ha sbagliato» le mosse nella trattativa per le nomine dei vertici dell’Unione europea, ma sbaglia chi ora «si compiace» degli errori, perché in ballo c’è «il futuro dell’Italia». (Corriere Roma)

Tornano le “richieste” a Giorgia Meloni per essere “più antifascista”. Torna insomma il cattivo littorio eterno, come da tradizione sinistra. (Il Primato Nazionale)

Dice Giorgia Meloni - che non ha votato Costa e Kallas e sta tenendo in freezer la von der Leyen - che lo ha fatto perché contesta il metodo e il merito. Lei, che rappresenta l’Italia, paese fondatore e unica leader ad essere uscita “vincitrice” o almeno “più forte” dalle urne europee tra i 27 capi di stato. (Tiscali Notizie)