Jacobs, la mamma fa festa: «Così Marcell si è preso il mondo»

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Il Mattino SPORT

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Ciò che ha fatto a Tokyo è il risultato di abnegazione, duro lavoro e anche di una sorta di pacificazione con se stesso e le proprie origini.

Il figlio del vento viene da un paese, Desenzano del Garda, dove le brezze sono la specialità locale.

È nato a El Paso, negli Stati Uniti, da papà americano eppure il suo inglese è così e così, «a scuola strappava un sei», racconta la mamma. (Il Mattino)

Ne parlano anche altri giornali

“Lavoriamo assieme da un anno – ha raccontato Romanazzi, che segue anche altri calciatori, canottieri, judoka e triathleti – ed è stato un periodo straordinario. Dietro il trionfo olimpico di Marcell Jacobs c’è lei, Nicoletta Romanazzi, la sua mental coach o meglio “sport training coach”, come si definisce. (Il Fatto Quotidiano)

Una tragedia terribile, e per ora senza spiegazioni che lascia senza fiato. Sabato notte a Manerba è morto Samuele Freddi, figlio 20enne del noto pittore Francesco e di Paola Tonoli. (Brescia Oggi)

In un torrido pomeriggio di agosto Desenzano del Garda e i suoi oltre 28mila abitanti si ritrovano a gioire e a gridare a gran voce solo un nome: Marcell Jacobs. L’entusiasmo e la gioia lasciano spazio alla gratitudine e alle sue più disparate manifestazioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Anche il sindaco Flaviano Mattiotti ha espresso le condoglianze alla famiglia a nome di tutta l’amministrazione comunale Poche ore prima il 20enne era caduto: sarà l’esame autoptico a stabilire se vi sia un nesso causa-effetto legato al malore fatale. (QuiBrescia.it)

Il ragazzo è stato dichiarato morto a seguito di un arresto cardiocircolatorio Brescia, tragedia in casa: morto ragazzo di 20 anni. Samuele Freddi, 20 anni, è stato rinvenuto privo di vita all’interno della sua abitazione di Manerba del Garda nella giornata di sabato 31 luglio. (Yeslife)

Una grande motivatrice, Nicoletta, che tante dirigenze paliesche e addetti ai lavori a Siena conoscono ed apprezzano. Proprio la professionista che ha lavorato per anni con Andrea Mari, detto Brio, il fantino che tutta Siena amava e ancora ricorda con immenso affetto. (La Nazione)