Enrico Letta potrebbe essere l'asso nella manica di Macron nel gioco dei vertici dell'Ue contro l'estrema destra

La candidatura dell'ex premier italiano a presidente del Consiglio europeo potrebbe essere l'arma segreta di Macron nella lotta contro la candidatura di Meloni a una delle massime cariche dell'Ue a Bruxelles PUBBLICITÀ Mai prima d'ora, nella storia dell'Unione, le nomine ai vertici istituzionali dell'Ue sono state oggetto di un tale thriller. Eppure non c'è da stupirsi, visto che il contesto politico continentale è diventato estremamente polarizzato e le posizioni di molti partiti a livello europeo e nazionale si sono profondamente radicalizzate. (Euronews Italiano)

La notizia riportata su altre testate

Nelle ultime ore si sono intensificati i contatti per le nomine ed è spuntato un nome che non farà felice la maggioranza degli italiani: parliamo di Enrico Letta. Solitamente chi vince le elezioni è destinato a comandare, mentre chi viene sconfitto è destinato all’opposizione. (Nicola Porro)

Lo avevano fatto prima delle elezioni, però. Perché socialisti spagnoli e tedeschi avevano già deciso di spartirsi gli incarichi parlamentari di vertice senza il Nazareno. (la Repubblica)

Come leggere la richiesta all'Italia di ratificare il Mes poco dopo il voto europeo? E come interpretare il ritorno di Enrico Letta, nome fatto balenare dai socialisti europei come candiato in un posto di rilevo nell'Unione europea? Due prove fanno un indizio. (Secolo d'Italia)

L'opzione Letta al Consiglio Ue e l'antico rapporto con Meloni (che non cambia strategia)

Negli ultimi mesi Letta ha redatto un rapporto per il mercato unico europeo con sguardo verso il futuro. Enrico Letta è il nome nuovo per la guida del Consiglio europeo. (Il Giornale d'Italia)

Chi non ricorda i confronti elettorali alle politiche del 2022 a colpi di fioretto, conditi da sorrisi, battute, risate e convenevoli prima e dopo il dibattito? La loro frequentazione, d’altronde, è antica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Possono sembrare gli ingredienti di un giallo, e invece sono i tasselli di una dialettica che è anche una partita a poker, per il rinnovo dei vertici della Ue. Da un’inchiesta giudiziaria portoghese ancora in corso. (Corriere Roma)