Meloni: finita la stagione dell'Italia in Ue con il piattino in mano

Roma, 1 giu. – “Si lanciano allarmi infondati, si attivano i circuiti della sinistra italiana ed europea, si fa gazzarra in Parlamento sperando che qualcuno ci creda, cercando di impedirci di sedere al tavolo dei grandi, ma non funziona più, a queste bugie non ci crede nessuno. L’Italia sarà a quei tavoli da protagonista e non con il piattino in mano lasciando che gli altri decidano per noi. Quella stagione è finita”. (Agenzia askanews)

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Forse è questo uno dei motivi "culturali" per cui inizialmente ha goduto di tutta la nostra simpatia. Anche solo quel rispetto istituzionale per il quale ha preteso dal primo giorno di essere chiamata "il" Presidente, ci era sembrato un ritorno alla normalità dopo le esasperazioni degli anni precedenti, ma tutto si è fermato lì. (Il Giornale d'Italia)

Roma, 1 giu. (Gazzetta Matin)

Per la sinistra il suo personale destino vale sempre di più di quello di tutti gli italiani messi insieme: ormai si appellano apertamente senza pudore ai condizionamenti esterni, lo fanno ogni giorno per cercare di fermarci ma non funziona più". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Di Redazione | 1 Giugno 2024 alle 20:15 La delegazione, con il deputato Francesco Michelotti, il vicesindaco capitani, l’assessore Tucci, era presente in Piazza del Popolo per sostenere il comizio di Giorgia Meloni, che ha lanciato di fatto l’ultima settimana di campagna elettorale in vista del voto all’Europee della prossima settimana. (RadioSienaTv)

"Se voi dite che i politici sono tutti uguali deresponsabilizza la politica. Invece la politica ha bisogno di essere responsabilizzata. Agli italiani che credono in me. Voglio dire solo questo. Io ho rinunciato a tutto quello a cui potevo rinunciare solo perché non volevo deludervi. (L'Unione Sarda.it)

"Siamo a un punto di svolta, ed è come se fosse una sorta di referendum tra due visioni opposte d'Europa - ha dichiarato dal palco di piazza del Popolo - da una parte l'Europa ideologica, centralista, nichilista, sempre più tecnocratica, sempre meno democratica, dall'altra la nostra Europa concreta, coraggiosa, fiera, che non dimentica le sue radici perché definiscono chi siamo nel tempo". (ilmessaggero.it)