Italia-Germania, Nations League: una sfida con doppio obiettivo

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La sosta per le nazionali, spesso considerata un’interruzione del campionato, assume questa volta un significato particolare. L’Italia di Luciano Spalletti è chiamata a una doppia sfida contro la Germania nei quarti di finale della Nations League, con in palio non solo un posto nella Final Four di giugno, ma anche implicazioni decisive per le qualificazioni al Mondiale 2026. Il meccanismo incrociato tra Fifa e Uefa, infatti, lega il risultato di questo confronto alla futura collocazione degli azzurri nei gironi di qualificazione, rendendo l’appuntamento ancora più cruciale.

Gli azzurri scenderanno in campo giovedì alle 20.45 a San Siro per l’andata, con il ritorno in programma il 23 marzo. Spalletti dovrà fare a meno di Matéo Retegui, costretto a saltare entrambe le partite a causa di un problema muscolare alla coscia destra. Al suo posto, Moise Kean è pronto a prendere il ruolo di centravanti, affiancato da Giacomo Raspadori, mentre sulle fasce dovrebbero agire Matteo Politano e Destiny Udogie. A centrocampo, Nicolò Rovella sarà chiamato a dirigere le operazioni, cercando di imporre il ritmo contro una Germania che, pur in fase di rinnovamento, resta una delle squadre più temibili d’Europa.

Dall’altra parte, Julian Nagelsmann punta su un attacco giovane e dinamico, con Burkardt come riferimento offensivo, supportato da talenti come Sané, Musiala e Adeyemi. Assente invece Ter Stegen, sostituito da Baumann tra i pali. Un mix di esperienza e freschezza che potrebbe rappresentare un ostacolo insidioso per gli azzurri, soprattutto considerando il recente passato: l’Italia non batte la Germania da quasi 13 anni, da quel 2-1 agli Europei del 2012 in cui Mario Balotelli diventò l’eroe della serata.

Oltre alla Final Four, c’è un altro obiettivo che rende questa sfida ancora più importante: la possibilità di accedere a un girone di qualificazione al Mondiale 2026 considerato più accessibile, con avversari come Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo. Un traguardo non scontato, visto che la Nazionale italiana manca dalla rassegna iridata dall’edizione del 2014, un’assenza che pesa come un macigno.